Oggi un corteo di mezzi partiti dalla Valle dell’Esaro e dalla Sibaritide ha paralizzato la circolazione a Castrovillari. L’ex leader dei Forconi Calvani: «Andremo avanti a oltranza, stanno distruggendo il nostro settore»
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Si sposta ai piedi del Pollino la protesta degli agricoltori cosentini, giunti a Castrovillari dalla Valle dell'Esaro e dalla Sibaritide. Oltre un centinaio sono partiti dal presidio permanente dello scalo di Spezzano Albanese diretti a Castrovillari dove hanno sfilato per le vie del centro.
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Il corteo si è poi fermato sotto la sede della Coldiretti in piazza Giovanni XXIII, paralizzando le arterie di entrata e uscita dalla città del Pollino. Contestualmente anche a Rende, nei pressi dello svincolo autostradale, gli agricoltori, con una decina di trattori in presidio fisso, hanno protestato per le scelte in campo agricolo messe in piedi dalla Comunità europea promettendo di andare avanti ad oltranza fin quando il Governo non darà risposta alle loro richieste. Il presidio rendese non ha creato alcun problema alla viabilità.
Alla manifestazione a Castrovillari era presente anche Danilo Calvani, leader nazionale del Cra che anima la protesta dei trattori. «Stanno distruggendo l'agricoltura - ha detto Calvani - perché vogliono farci mangiare la farina di grillo e le carni sintetiche. Questa è un'imposizione indiretta che deve finire». A fine protesta, Calvani ha lasciato Castrovillari per raggiungere il presidio di Lamezia Terme dove stasera i comitati calabresi si riuniranno per decidere le prossime iniziative da intraprendere a livello nazionale.
Da Lamezia, Calvani ha raggiunto Crotone, altra fronte caldo della protesta: «La Calabria - ha detto - è stata il centro della protesta, motore trainante per tutta l'Italia».
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Calvani ha promesso agli agricoltori che «non manca molto per decidere di andare a Roma e ha ricordato che la nostra è una protesta certamente diversa rispetto a quella di ieri mattina a Bruxelles, sempre pacifica, perché fatta da “brava gente”». L'ex leader dei Forconi ha sottolineato l'importanza della Calabria nella protesta. «Ogni volta che c'è stata da prendere una decisione importante che riguarda l'Italia - ha detto - l'abbiamo presa in Calabria, prima a Lamezia Terme, ed era l'11 gennaio, proprio per rispondere alle politiche europee. Noi siamo persone per bene, non siamo violenti e le forze dell'ordine ci sono sempre state al fianco, qui e in tutta Italia. Noi a differenza dei colleghi del resto d'Europa però abbiamo dei sindacati che ostacolano la nostra agricoltura con una classe dirigente che ci ha portati al disastro».
Parlando della partecipazione di Coldiretti alla protesta a Bruxelles, Calvani ha sostenuto che «il movimento degli agricoltori è stato sempre chiaro nel non volere presidi e bandiere, e che ogni decisione doveva essere presa in maniera neutrale e comunitaria. Coldiretti fino a qualche giorno fa diceva che il nostro settore stava bene e poi sono andati a Bruxelles addirittura per protestare contro l'Europa. Ma come è possibile?».
Per domani, intanto, è previsto a Crotone un corteo di trattori che entrerà in città per poi arrivare davanti alla prefettura.