«Nelle scorse settimane abbiamo appreso, quasi per caso, che la Jonio Tirreno, che è l’unica strada seria che collega la Locride con il mondo occidentale, sarà chiusa per circa 20 mesi, dal prossimo gennaio, per fondamentali e non più rinviabili lavori di manutenzione straordinaria e ammodernamento. Pur consapevoli delle ataviche criticità del traforo della Limina, probabilmente "nato" con qualche problema, l'odierna determinazione di Anas, fondata su ragioni esclusivamente tecniche, rappresenta per tutti noi cittadini della Locride un grande problema e una seria preoccupazione per un territorio da sempre disagiato e che stava dando segnali di ripresa». Lo affermano in una nota congiunta Giovanni Calabrese,  assessore al lavoro della Regione Calabria, e i consiglieri regionali Giacomo Crinó e Salvatore Cirillo.

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Gli esponenti della Regione fanno sapere che è in atto un confronto con Anas e i sindaci della Locride, rappresentati dal presidente dell'assemblea Vincenzo Maesano e dal sindaco di Mammola Stefano Raschellá, «per programmare interventi straordinari relativamente a percorsi alternativi. Con il presidente Roberto Occhiuto - aggiungono - stiamo lavorando per approfondire ed approntare un piano di interventi per rendere meno disagevole per i cittadini locridei tale situazione. Si rischia in ogni caso di portare indietro la Locride che negli ultimi trent'anni ha già subito torti ed è stata penalizzata per la presenza della criminalità che ha contribuito in primis all'isolamento fisico e mediatico del territorio».

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«Quanto di buono è stato fatto nei recenti anni grazie all'encomiabile impegno dei sindaci, di imprenditori e associazioni rischia oggi di subire una brusca fase d'arresto proprio a causa dei necessari lavori all'unica arteria veloce di collegamento del territorio con autostrada e snodo ferroviario per treni ad alta velocità. Da settimane - concludono Calabrese, Crinò e Cirillo - stiamo senza sosta lavorando per soluzioni alternative e grazie all'impegno della Regione siamo certi che tale fase verrà affrontata con il minor danno possibile per il nostro territorio».