Una sessantenne travolta da un’automobile in via Rubbettino a Soveria Mannelli ad appena 100 metri dall’ospedale. Subito è stato chiamato il 118 che però non era in ospedale, in quanto ambulanza ed equipaggio erano impegnati, probabilmente in un trasferimento. I familiari implorano qualcuno dell’ospedale ma non c’è personale adatto e a disposizione per effettuare interventi di soccorso. A denunciare il caso il Comitato pro ospedale del Reventino: «Il caso si risolve con un manipolo di giovani del posto che raggiungono a piedi l’ospedale prendono una barella, caricano la signora sofferente e la portano sempre a piedi in ospedale sotto la bufera che imperversava. Dal nostro punto di vista – si legge nella nota - questo racconto, potrebbe essere ambientato nel Burkina Faso, non nel posto più sperduto di uno stato che ha la quarta sanità nel mondo. Il problema non è nuovo, perché. Come comitato lo abbiamo detto e ribadito più volte serve un’ambulanza di presidio che curi i trasferimenti, sempre più numerosi visto che all’ospedale hanno lasciato solo le briciole e il pronto soccorso non ha alcun supporto di consulenze né di reparti afferenti. E lasciare l’ambulanza del 118 solo ed esclusivamente per le emergenze. Noi come comitato, ancora una volta, lanciamo un appello alle autorità affinchè un volta per tutte mettano le cose al loro posto e prendano in esame seriamente la questione dell’emergenza, altrimenti periodicamente saremo costretti a segnalare casi del genere, in un sistema che ne se li deve ne se li può permettere».