Una busta contenente l'ogiva di un proiettile è stata recapitata ieri mattina alla giornalista Alessia Truzzolillo, cronista del giornale on line "Corriere della calabria". Il fatto è avvenuto ieri mattina a Lamezia Terme. Qualcuno ha abbandonato la busta contenente il proiettile nel giardino di casa dei genitori, con sopra scritto "Per Alessia".

LE REAZIONI. Diverse le reazioni. "Vigliacchi, non c'è altro modo per definire coloro che hanno attuato il grave atto intimidatorio". È quanto afferma, in una nota, il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio. "Sono sicuro - prosegue - che chi ha agito nell'ombra e in maniera così vile ha già fallito il suo obiettivo. Esprimo la mia vicinanza ad Alessia ed alla sua famiglia e condanno duramente il deprecabile atto. Auspico che le forze inquirenti riescano ad individuare il prima possibile i responsabili. Non è più accettabile - conclude il Presidente Oliverio - assistere a simili gesti che mortificano un'intera comunità”.

“Massima solidarieta' e vicinanza ad Alessia Truzzolillo per il grave atto intimidatorio subito. E' sconcertante che chi compie con efficienza e liberamente il proprio lavoro si ritrovi a subire tali atti. Confido in un celere intervento delle forze che ancora una volta dimostreranno che lo Stato c'e' e che pochi delinquenti non possono tenere sotto scacco una popolazione onesta” - ha detto Sebastiano Barbanti, deputato del PD.

“Condanniamo il grave messaggio intimidatorio rivolto alla giornalista Alessia Truzzolillo, del Corriere della Calabria, che si aggiunge ad altri tentativi di condizionare, ostacolare e fermare la liberta' di informazione nella nostra terra”. Lo affermano, in una nota, i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela, che proseguono: "Siamo vicini alla professionista e alla sua testata, ma la solidarieta' non basta, e' insufficiente, benche' necessaria a scoraggiare la ripetizione di simili avvertimenti dal linguaggio mafioso. Bisogna pur riconoscere - continuano i parlamentari 5stelle - che nella nostra regione la dignita' e la liberta' della stampa sono calpestate ogni giorno anche dal potere politico, che non tollera la diffusione di notizie scomode, che non le smentisce, che non spiega a livello pubblico e che risolve col rumore mediatico e l'attacco delegittimante ai giornalisti. Posto - continuano Nesci e Parentela - che quanto avvenuto alla giornalista Truzzolillo non puo' passare nel silenzio, dobbiamo rilevare una pericolosa recrudescenza delle intimidazioni nei confronti di chi racconta i fatti. Nel contempo, la politica ha da riflettere sullo stato dell'informazione in Calabria, confermata dal diffuso silenzio rispetto alla bocciatura, del governo centrale, delle nomine dei vertici di Sacal”.