Il cane che avrebbe potuto svelare molte cose sull'intimidazione di ieri a Carmine Dito, attivista della Riviera dei Cedri, è sparito nel nulla. E' il particolare inquietante venuto alla luce durante un'intervista rilasciata questa mattina dall'ambientalista di Italia Nostra alla nostra redazione. La sparizione dell'animale, poco prima e ancora sanguinante, è stata fatta quando Carmine, accompagnato dalle forze dell'ordine, è tornato sul posto, un paio di ore più tardi dalla macabra scoperta. 

I fatti

Erano da poco passate le 19:30 di ieri sera, quando Carmine Dito, 46 anni, si accorge al suo rientro a casa di un quadro appeso al cancello d'ingresso, raffigurante Cristo mentre a fatica trascina la croce sulle spalle. Non può essere uno scherzo di cattivo gusto, Carmine abita a 4 chilometri dal centro abitato, in un bosco isolato esattamente al confine tra Verbicaro e Orsomarso; chi ha appeso quel quadro lungo una settantina di centimetri e largo mezzo metro, lo ha fatto di proposito e per ragioni ben precise, che potrebbero essere molteplici e quasi tutte legate alla quotidiana attività di denuncia esercitata dal 46enne verbicarese. E' è stordito, dapprima non si rende conto, prova ad affacciarsi dalla balaustra della sua abitazione per vedere se l'unica persona al mondo che potrebbe trovarsi lì, in quella stessa zona, sta ancora coltivando i campi. Si accorge in quel momento che a terra, sul ciglio della strada, c'è un cane sanguinante. E' ancora caldo, ma è morto, non respira più. Probabilmente è stato ucciso solo qualche minuto prima. 

 

Carmine filma la scena con il cellulare, la inoltra a tutti i suoi amici più stretti e chiama i carabinieri, con le poche forze che gli sono rimaste. Si è trasferito lì, lontano dal mondo, per accudire i suoi 23 animali a quattro zampe, che sono tutta la sua vita, e l'immagine del cane agonizzante davanti ai suoi occhi lo sconvolge. Si allontana da quella casa, da quel posto, chiede aiuto, ha comprensibilmente paura, salvo poi tornare per spiegare alle forze dell'ordine la precisa dinamica dei fatti. Qui si consuma l'ennesimo mistero di questa vicenda. Quando Carmine e i militari si avvicinano al punto in cui era stato ritrovato il cane, un paio d'ore più tardi, si accorgono che non c'è più. 

L'ipotesi

Cosa può essere accaduto? Una teoria c'è. Chi ha ucciso il cane lo ha fatto probabilmente colpendolo con un proiettile, che se fosse stato analizzato avrebbe forse potuto far risalire all'autore del gesto. Dal momento che notizia ha fatto ben presto il giro del circondario, generando più clamore del previsto, qualcuno deve essere tornato per eliminare le prove. 

Il quadro, invece, si trova in possesso delle autorità, in attesa di essere analizzato.

Ma perché chi è tornato sul posto ha fatto sparire il cane e non il dipinto? E, soprattutto, come ha potuto agire costui in così poco tempo e in un posto raggiungibile lungo un'unica strada impervia e dissestata? A queste e ad altre domande cercheranno di rispondere nei prossimi giorni gli inquirenti, che hanno già sentito Carmine nelle prime ore della giornata.