“L’intimidazione subita dall’imprenditore reggino Tiberio Bentivoglio, ribellatosi al racket e divenuto testimone di giustizia, lascia sgomenti per il profondo significato che il criminale gesto incendiario porta con se. Come altri episodi, ormai troppo frequenti in provincia di Reggio Calabria e non solo, anche questo lascia uno strascico di amarezza. Investire e creare realtà lavorative sul proprio territorio non può diventare un tiro da roulette russa, così come non può esserlo amministrare con competenza e trasparenza.



Ho sentito telefonicamente Tiberio Bentivoglio ed a lui ho espresso la mia solidarietà ed il mio rammarico per quanto accaduto. Non ho dubbi sul fatto che l’attività commerciale data alle fiamme rialzerà quanto prima le serrande, anche grazie alla preziosa attività che svolgono presidi come Libera.”