VIDEO | Il primo cittadino Vincenzo Voce rassicura i cittadini. E sull'impianto del quartiere Farina: «È un sito sicuro, è uno dei posti migliori dove potevano far nascere una discarica quasi naturale»
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La sicurezza è ancora più a rischio nelle periferie crotonesi, nella dei Comitati di Quartiere che abbiamo raccolto abbiamo visto che sia nel rione San Francesco che nel quartiere Tufolo Farina al consueto abbandono ed ai molteplici e svariati disagi, si aggiunge l’inquinamento post industriale del tenorm e del cic e quello dell’ex discarica di Farina.
Abbiamo raggiunto il primo cittadino Vincenzo Voce a cui abbiamo innanzitutto chiesto se, alla luce anche delle infinite polemiche della bonifica dei siti industriali, piuttosto non urga un complessivo e completo piano di caratterizzazione dell’intera città. Voce ci ha detto: «Lei ha pienamente ragione, un piano di caratterizzazione complessivo per tutta la città è importante non solo per San Francesco, perché quel materiale si trova in tutta la città. Io da anni denuncio questa situazione, lo stesso quartiere Gesù è stato costruito con uno strato di 50cm, ho le fotografie, mi chiamarono anche qualche anno fa, quando Soakro fece i lavori»
E sul tenorm Voce ha aggiunto: «È un materiale la cui radioattività, è una radioattività naturale che si è accumulata a seguito della concentrazione nei forni di arrostimento dove si è leggermente concentrata. Sarebbe opportuno capire cosa fare con questo materiale per sempre, sarebbe opportuno non bloccare i cantieri e capire una volta che è stato individuato, come intervenire»
Sindaco, ma non è intollerabile, al di là dei pericolosissimi incendi e della diossina sprigionata dall’ex discarica di Farina, che dopo più di 20 anni dalla chiusura, si parli ancora di una bonifica e/o messa in sicurezza del sito, senza che nessun lavoro sia mai iniziato?
«Il finanziamento di 10 milioni di euro che lei ha riportato correttamente, è esistente; purtroppo il progetto finale integrale della bonifica ha superato di gran lunga la cifra a diposizione, per cui la palla è stata ridata al Ministero che dovrà implementare la cifra assegnata inizialmente, per poter portar a termine la bonifica di quel sito».
Sì, ma i cittadini sono preoccupati...
«C’è stato un motivo di preoccupazione a causa di un incendio, si sono sprigionati fumi per diversi giorni, però noi siamo intervenuti tempestivamente, interpellando anche Arpacal che ha fatto un primo sopralluogo con l’Asp, poi i vigili del fuoco; siamo intervenuti a seguito della relazione che ci è arrivata nei nostri uffici e quindi il problema è stato risolto».
Qui sindaco c’è di tutto, anche i fanghi dell’alluvione del 1996...
«È una discarica per rifiuti solidi urbani che è cresciuta negli anni quando le leggi sull’inquinamento manco esistevano, ma il sito è sicuro è uno dei posti migliori dove potevano far nascere una discarica quasi naturale, però aspettiamo i soldi per fare la bonifica visto che il progetto definitivo è stato effettuato».