Sono tanti i messaggi di solidarietà che giungono in queste ore per Francesca Lagatta, giornalista del nostro network, aggredita questa mattina mentre era impegnata a documentare la visita ispettiva all’ospedale di Cetraro disposta dopo la tragica morte di Santina Adamo, la donna di Montalto deceduta poche ore dopo il parto. Tra questi anche il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. «La giornalista – ha affermato Morra - stava svolgendo il suo lavoro seguendo il triste episodio di malasanità calabrese che ha visto la morte di una giovane donna di 35 anni dopo il parto a Cetraro, quando è stata aggredita verbalmente da un uomo che ha tentato di sottrarle i mezzi con cui stava appunto raccogliendo testimonianze ed informazioni su una morte inaccettabile, perché nel 2019 ancora si muore per conseguenze da parto nella nostra terra, in Calabria. Come possono accettare ciò i familiari?  E come spiegare che i giornalisti vengono aggrediti solo perché fanno il loro lavoro? Non è il momento della rabbia scomposta – ha proseguito -, ma del dolore che avvia la riflessione, non è il momento della caccia alle streghe, ma dell'individuazione rigorosa dei responsabili veri di questa tragedia. Ed è il momento - conclude - che le persone di buona volontà, tutte, si uniscano per uscire da una gestione della sanità pubblica capace di far morire donne appena diventate madri».

 

Solidarietà a Francesca Lagatta anche dal segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della stampa italiana e segretario del Sindacato giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, che «sconcertato per quanto accaduto all’ospedale di Cetraro», si dice «vicino alla collega, vittima di un’aggressione ingiustificabile mentre cercava semplicemente di fare il proprio lavoro, per giunta all’interno di un ospedale e a margine di un episodio tragico su cui le forze competenti stanno indagando per presunta mala sanità. Appare persino superfluo – sottolinea Carlo Parisi – ribadire l’importanza del lavoro giornalistico nel dar conto di quanto accade nella sanità di una regione, la Calabria, che troppo spesso patisce carenze e misfatti, costringendo, a tutt’oggi, centinaia di persone bisognose di cure ad intraprendere “viaggi della speranza” in altre regioni d’Italia».

 

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