Centinaia di sfollati nella notte, corsa contro il tempo nel Parco per limitare i danni e comuni in allerta. «Interventi urgenti o rischiamo una catastrofe»
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È una vera e propria corsa contro il tempo per cercare di arginare il fronte delle fiamme ed evitare che, così come successo due anni fa, le fiamme si propaghino senza controllo nel Parco dell’Aspromonte e nelle zone più impervie dei monti calabresi. Allora fu una vera e propria catastrofe, con le immagini dei satelliti che mostravano il cuore nero e rosso a causa delle fiamme che avevano divorato la Calabria proprio lì, nel suo polmone più inaccessibile e protetto. Adesso il grande caldo di questi giorni e i venti caldissimi che stanno spazzando la nostra regione hanno creato una vera e propria “tempesta perfetta”, il clima ideale affinché le fiamme si propaghino senza controllo. Ecco quali sono i fronti più esposti in queste ore.
La Calabria grecanica tra le più colpite: «Il mio comune rischia di scomparire»
Sono pesantissimi i danni di due giorni di incendi nella Calabria grecanica, in provincia di Reggio: le fiamme, partite inizialmente da Capo d’Armi, si sono diffuse rapidamente nella zona di Saline per arrivare adesso a lambire gli abitati di Roccaforte del Greco e Melito Porto Salvo. Sin dalle prime ore sono state sfollate decine di famiglie e abitazioni vicine al fronte delle fiamme e si sta ripetendo drammaticamente in queste ore: a lanciare l’allarme in queste ore è anche il sindaco di Roccaforte del Greco, Domenico Penna, che ricorda quanto successo due anni fa e chiede interventi urgenti. «Se non si riusciranno a fermare le fiamme – afferma il sindaco – e arriveranno di nuovo qui come due anni fa, il mio comune rischierà di essere cancellato per sempre dalla carta geografica. Non solo perché le fiamme rischiano di divorarlo, ma anche perché in caso di salvezza non ci sarebbe più alcun tipo di sussistenza per le aziende agricole e gli allevamenti, già provati dagli incendi di due anni fa, e che ancora aspettano i risarcimenti promessi senza aver visto ancora un euro».
Centinaia di sfollati tra Motta San Giovanni e Lazzaro
In questo momento il fronte delle fiamme sta avanzando pericolosamente: il comune più colpito è Motta San Giovanni, dove si sta rivelando particolarmente complesso contenere l’incendio. Nella notte le fiamme sono arrivate a ridosso delle abitazioni, con la gente spaventata che ha dovuto abbandonare in fretta e furia le proprie abitazioni. Tra Lazzaro e Mileto l’incendio continua ad avanzare senza fermarsi, con pesanti danni alla viabilità e con l’aria che complice le alte temperature è diventata irrespirabile. Tra Lazzaro, Roghudi e Motta San Giovanni i danni sono ingenti e le famiglie sfollate attualmente sono circa 40, tutte nelle contrade di Paolia.
Brucia il cuore dell’Aspromonte tra Polsi e Montalto
Tutti impegnati per far sì che la “foresta vetusta”, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, non venga intaccata: anche nel Parco dell’Aspromonte sono tutti al lavoro per impedire che le fiamme si propaghino in alcune delle zone più impervie ed irraggiungibili del polmone verde della Calabria. Nei giorni scorsi più di 15 ettari di boschi sono andati in fumo a San Luca, tra la cima di Montalto e il Santuario di Polsi, proprio vicino alla zona distrutta dagli incendi del 2021.
Emergenza | Incendio in Aspromonte: 15 ettari di bosco andati in fumo a San Luca
Gli operai di Calabria Verde e le guide del Parco dell’Aspromonte stanno lavorando per far sì che tutte le cippaie, ovvero i resti degli alberi morti che però conservano ancora al loro interno il calore che può scatenare nuove fiamme, siano messe in sicurezza. Sono in azione da giorni canadair ed elicotteri nei boschi ultracentenari che si riforniscono sulle coste, nella Diga del Menta e nelle vasche mobili predisposte dai nuovi piani antincendio.
La Regione in campo contro i piromani: «Tolleranza zero»
Intanto la Regione Calabria ha avviato anche quest’anno la nuova campagna antincendi. Nella giornata di ieri il presidente Occhiuto, in un video diffuso sulla sua pagina Instagram, ha rinnovato l’impegno per quest’estate. Saranno impegnati 5000 carabinieri, droni e fototrappole per scovare i piromani e la centrale operativa di Calabria Verde sarà il punto di raccolta di tutte le informazioni per coordinare il lavoro. «Anche quest'anno un massiccio impiego di forze: chi appicca un incendio è un criminale e i criminali vengono puniti. Tolleranza zero, difendiamo la nostra terra».