Richiesta di rinvio a giudizio del pm della Procura di Vibo Valentia, Benedetta Callea, per l’inchiesta sull’acquisto del palazzo dell’Aterp in via Machiavelli a Vibo. Vengono, a vario titolo, ipotizzati i reati di truffa aggravata, abuso d'ufficio in concorso, falsità ideologica e turbativa d'asta.

 

Il gup ha fissato l’inizio dell’udienza preliminare per il 10 maggio prossimo.

 

La richiesta di rinvio a giudizio interessa: Giuseppe Gentile, 73 anni, di Cosenza, ex assessore regionale, attuale consigliere regionale di Forza Italia e vice presidente del Consiglio regionale; dell’ex commissario dell’Aterp di Vibo Valentia, Antonino Daffinà, 56 anni, di Vibo; del proprietario dell’immobile Nazzareno Guastalegname, 67 anniimprenditore di Stefanaconi; Giuseppe Maria Romano, 68 anni, di Tropea, ex direttore generale dell'Aterp e già sindaco di Tropea; Michele Montagnese, 72 anni, di Vibo Valentia, ex sindaco (il terzo in foto); Antonino Stagno, di San Calogero, imprenditore di 46 anni, socio di Guastalegname nell'acquisto del palazzo poi divenuto sede dell'Aterp; Emilio Minasi, 64 anni, di Cosenza; Luciano De Pascali, 59 anni, di Vibo; Giuseppe Raffele, 49 anni, di Serra San Bruno, ex direttore tecnico dell'Aterp, ex consigliere provinciale e candidato alla presidenza della Provincia di Vibo nel 2014 con Udc/Ncd (indagato per abuso d'ufficio e turbativa d'asta); Domenico Pallaria, 58 anni, di Curinga, direttore generale della Regione Calabria;  Antonio Capristo, 58 anni, di Rossano; Nicola Barbuto, 70 anni, di Vibo (ex revisore dei conti dell'Aterp); Serafino Fiamingo, 41 anni, di Zungri; Giuseppe Pepe, 71 anni, di Vibo (ex revisore dei conti dell'Aterp); Nicola Bosco, 76 anni, di Vibo (ex revisore dei conti dell'Aterp); Vito Caglioti, 76 anni, di Soriano Calabro (ex revisore dei conti dell'Aterp). 

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L’inchiesta è stata avviata nel 2015 quando la Guardia di finanza - oltre alla documentazione relativa a 32 assunzioni con contratti a progetto - aveva acquisito tutta la documentazione relativa all’acquisto, per la somma di 2 milioni e 800mila euro, della sede in cui sono ubicati gli uffici dell'Aterp. L’edificio era stato acquistato dall’Aterp guidata da Antonino Daffinà (in quota Forza Italia) quando già si sarebbe avuta piena consapevolezza, ad avviso degli investigatori, che la legge regionale numero 24 del 2013 avrebbe di lì a poco soppresso l’Aterp di Vibo Valentia ed accorpato tutte le Aterp provinciali in un’unica azienda regionale. I soldi utilizzati per comprare la nuova sede dell’Aterp di Vibo provengono dal fondo ex Gescal (Gestione case per i lavoratori) che doveva invece servire a ben altri scopi. 

 

Per le singole accuse continua a legge su Il Vibonese.it