Il gip di Vibo Valentia Francesca Loffredo, accogliendo le istanze avanzate dell'avvocato Filippo Pagano, ha rimesso in libertà Daniele Ciconte, il 32enne di Sorianello accusato di omicidio stradale che ha provocato la morte di due camerieri di Serra San Bruno, domenica mattina lungo la Trasversale delle Serre, nei pressi del bivio per Spadola. Il legale, in merito al mantenimento delle esigenze cautelari, aveva evidenziato l'impossibilità di reiterazione del reato da parte del proprio assistito, arrestato nell'immediatezza dell'incidente e trovato con un tasso alcolemico sopra il limite consentito, per il ritiro della patente

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Nel corso dell'udienza di convalida di stamani, l'indagato ha raccontato le fasi dell'incidente evidenziandone la dinamica e, a suo dire, l'impossibilità di scorgere l'auto ferma sulla carreggiata sulla quale viaggiavano le due vittime, Bruno Vavalà, 20 anni, e Nicola Callà, 54 anni, unitamente ad altre due persone, tutte di ritorno da un matrimonio nella Jonica Reggina, dove avevano prestato servizio come camerieri. Ciconte ha quindi ammesso gli addebiti pur rendendo dichiarazioni con le quali ha ipotizzato, secondo quanto si è appreso, sostanzialmente un concorso di colpa delle vittime visto che le stesse, a suo dire, spingevano l'auto in panne al centro della carreggiata senza alcuna segnalazione di pericolo.

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Per il gip, dunque, non ricorrono le esigenze cautelari «non sussistendo il concreto, grave e attuale pericolo di reiterazione di reati della stessa indole, in considerazione dell'intervenuto ritiro della patente, già di per sé sufficiente a fronteggiare il pericolo di reiterazione del reato». Domani, sarà effettuato l'esame autoptico sui corpi delle vittime ad opera del prof. Pierantonio Ricci, incaricato dal pm Corrado Caputo.