Il cordoglio del presidente Spirlì e del commissario della Lega. L'associazione "Basta vittime sulla Ss 106": «Quello che accade su questa strada ha delle evidenti responsabilità politiche»
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Tre ragazzi morti, un dolore che investe tre famiglie e due comunità – quella di Cassano e quella di Castrovillari, in cui i ragazzi risiedevano – proprio alla vigilia di Ferragosto. Un Ferragosto che finisce prima ancora di iniziare nei due centri dello Ionio e del Pollino, dove giustamente i sindaci hanno sospeso tutti i festeggiamenti e le manifestazioni previste.
Una tragedia che ha colpito la Calabria tutta per la giovane età delle vittime, di ritorno da un centro commerciale di Corigliano-Rossano in un giorno che avrebbe dovuto essere di vacanza.
Il cordoglio del presidente Spirlì
«Esprimo grande dolore – ha dichiarato il presidente della Regione Calabria Nino Spirlì – per la morte dei tre ragazzi coinvolti nell'incidente di questa mattina sulla statale 106. Sono notizie che lasciano sgomenti. Anche a nome della Giunta regionale, porgo le più sentite condoglianze alle famiglie e all'intera comunità sibarita. Rivolgo una preghiera per tutte le altre persone rimaste ferite, affinché possano riprendersi al più presto».
Il messaggio della Lega
A esprimere cordoglio anche il commissario regionale della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno: «Ancora delle morti di giovanissimi sulla strada Ss 106 denominata la “strada della morte”. La Lega esprime cordoglio e vicinanza alle famiglie che hanno perso i tre giovani e non può che stringersi accanto ai genitori ed a tutte le persone care che hanno subito questo pesante e profondo dolore. Ripetutamente, Matteo Salvini ha chiesto che nel progetto delle infrastrutture del Pnrr venga inserita tale opera che appare veramente fondamentale sia per i collegamenti della Calabria, ma maggiormente per evitare la perdita di tantissime vite. È un’opera che deve ritenersi prioritaria non potendo continuare a mietere ed a uccidere tante persone e tanti giovani. Per come riferito dal segretario federale la Ss 106 dovrà essere un intervento immediato utilizzando il sistema Genova e nessuno potrà ancora prendere in giro i calabresi che stanno pagando un prezzo immane per l’incuria di tanti governi che non sono riusciti a risolvere e sistemare questa struttura che rappresenta una delle maggiori cause di morte di tanti giovani in tutta Italia».
La dichiarazione di “Basta vittime”
Torna a chiedere interventi per fermare la strage della 106 anche l’organizzazione di volontariato “Basta vittime sulla strada statale 106”. «Tre le giovani vittime che si uniscono ad Altea Morelli, Raffale Misuraca, Anna Maria Concetta Cutuli, Kawsu Ceesay, Maria Mammone e Valentino Pò. Nove in tutto le vittime sulla “strada della morte” in Calabria dal primo gennaio 2021», si legge in un comunicato.
«Quanto accade purtroppo da sempre sulla Ss106 – prosegue - ha delle chiare ed evidenti responsabilità politica: il silenzio e l’indifferenza del Governo nazionale e regionale, della classe parlamentare calabrese a Roma, delle amministrazioni locali e provinciali, delle forze sindacali. Tutti, nessuno escluso, coloro i quali rivestono ruoli istituzionali, sono moralmente responsabili dell’olocausto sulla Ss 106».
L’organizzazione «si stringe attorno alle famiglie delle vittime, ai parenti ed agli amici tutti, a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e cordoglio. Noi non dimenticheremo queste giovani vite spezzate sull’asfalto della “strada più pericolosa d’Italia”».