Ultrà in manette

Inchiesta sulle tifoserie a Milano, tra gli indagati anche un consigliere regionale lombardo per l’appalto dei parcheggi allo stadio

Manfredi Palmeri, eletto con la lista di Letizia Moratti ed esponente del centrodestra nell'assise civica del capoluogo, è accusato di corruzione per i suoi rapporti con un imprenditore interessato a garantirsi la gestione dei posteggi

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di Redazione Cronaca
30 settembre 2024
11:22

Tra gli indagati nell'inchiesta della Procura di Milano sulle curve ultrà c'è Manfredi Palmeri, consigliere regionale lombardo eletto con la lista di Letizia Moratti e consigliere comunale a Milano in una lista di centrodestra. È accusato di corruzione tra privati in una tranche per i suoi rapporti con un imprenditore interessato, si legge nell'ordinanza del gip, a «garantirsi l'aggiudicazione dell'appalto» per i parcheggi dello stadio di San Siro. «Adesso io a Manfred comunque gli ho comprato già il quadro eh!! sono 10.000 di quadro!!», diceva Gherardo Zaccagni, "gestore" di parcheggi e finito ai domiciliari per altre imputazioni.

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L'Inter e il clan Bellocco

I principali indagati appartenenti alla Curva dell'Inter arrestati nell'operazione di oggi di Polizia e GdF sono accusati di aver dato vita a un'associazione, aggravata dal metodo mafioso, finalizzata a «commettere una pluralità indeterminata di reati di lesioni, percosse, resistenza a pubblico ufficiale, rissa, estorsione, intestazione fittizia». Estorsioni anche ai danni «dei gestori del catering all'interno dello Stadio di San Siro, dove la corresponsione della somma estorta è avvenuta attraverso l'emissione di fatture false» e ai danni «di gruppi organizzati del tifo interista al fine di obbligarli ad acquistare tagliandi di ingresso allo stadio a prezzi maggiorati».


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Gli indagati, inoltre, stando alle indagini, «contribuivano al pagamento delle spese legali per i componenti della Curva Nord indagati per fatti violenti commessi in occasione delle partite o sottoposti a Daspo». L'aggravante quindi è di aver commesso i fatti «anche al fine di favorire l'associazione mafiosa dei Bellocco, a cui Bellocco Antonio, arrivato a Milano grazie a Ferdico, che gli procurava alloggio e occupazione lavorativa fittizia, riversava parte dei guadagni derivanti dalle attività illecite, anche ai fini del mantenimento in carcere dei detenuti».

 

 

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