Tutti assolti, con varie formule, i cinque imputati nel processo scaturito da un'inchiesta sui lavori per la realizzazione della Tangenziale est di Vibo Valentia, rimasta incompiuta. A pronunciare le sentenze, a 12 anni dalla prima udienza, è stato il giudice monocratico Roberta Ricotta.

Assolti Leoluca Greco, geometra della Provincia, assistente di cantiere, direttore dei lavori per la messa in sicurezza della collina sovrastante la strada e autore del certificato di ultimazione dei lavori; Iginio Carmine Lista, che ha seguito per conto dell'impresa "Lista Appalti"; Rocco Foti, rappresentante della società "Consoter" di Messina, esecutrice dei lavori per la messa in sicurezza della collina sovrastante l'opera viaria; Maria Giovanna Conocchiella, dipendente della Provincia di Vibo e incaricata della redazione dei progetti relativi alla realizzazione della Tangenziale; Gianfranco Comito, dipendente della Provincia, progettista della tangenziale e Rup dal dicembre 1998 all'ottobre dell'anno successivo.

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Le accuse, a vario titolo, andavano dal disastro colposo alla frode in forniture e al falso ideologico. In particolare Conocchiella, Comito e Lista sono stati assolti per non aver commesso il fatto; Foti e Greco perché il fatto non sussiste. L'inchiesta denominata "Cassandra" era scattata nel 2010 con il sequestro ad opera della Guardia di finanza di Vibo - coordinata dall'allora procuratore Mario Spagnuolo e dal sostituto Santi Cutroneo - dell'opera viaria progettata addirittura più di 40 anni fa e mai completata. A processo erano finiti in otto e poi, tra lutti e stralci, le posizioni sono rimaste quelle attuali.