Assenza di gravi indizi di colpevolezza. Il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha questa mattina annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Fabio Schicchi, 51 anni di Lamezia Terme accusato di truffa aggravata dalle modalità mafiose. Il Gip del Tribunale di Catanzaro aveva, infatti, confermato accuse e misure in fase di convalida dopo i fermi di indiziato di delitto scattati all'alba con la maxinchiesta Imponimento istruita dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

 

Fabio Schicchi, secondo la ricostruzione della Procura, avrebbe inscenato in concorso con altri un falso incidente sul lavoro per ottenere la liquidazione dell'indennità dall'Inail in almeno due occasioni ottenendo così un ingiusto profitto e con l'intento di favorire le attività della consorteria criminale Anello Fruci. Il Tribunale del Riesame, su istanza avanzata dall'avvocato Francesco Gambardella, ha annullato l'ordinanza per assenza di gravi indizi di colpevolezza.

 

Ha, tuttavia, inflitto la misura degli arresti domiciliari in relazione ad una seconda ipotesi di reato, traffico di influenze illecite. In particolare l'accusa è di aver sfruttato relazioni esistenti o asserite con un pubblico ufficiale dell'Inail di Vibo Valentia e, nella sua qualità di dipendente, avrebbe mediato per far liquidare gli indennizzi per infortuni sul lavoro.

 

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