Ad oltre un anno e mezzo dagli arresti eseguiti nel febbraio 2022 nell'ambito dell'inchiesta denominata "Droga parlata", il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha nuovamente rigettato la richiesta formulata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro di applicare la custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonio Cerra, difeso dall’avvocato Aldo Ferraro, indagato secondo l'ipotesi dell'accusa per avere partecipato ad una associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

La richiesta era già stata rigettata dal Tribunale di Catanzaro il 30 giungo del 2022, dichiarando l’inammissibilità della richiesta della Procura, ma quel pronunciamento fu subito impugnato in Cassazione dal pm titolare delle indagini, Chiara Bonfadini, e la Corte di Cassazione, con sentenza del 21 novembre del 2022, ne dispose l’annullamento rinviando gli atti al Tribunale della Libertà per un nuovo giudizio.

All’esito dell’udienza di ieri il Tribunale ha nuovamente rigettato la richiesta di arresto, questa volta entrando nel merito della contestazione, ritenendo che, come sostenuto dall’avvocato Ferraro nell’interesse di Cerra, non siano ravvisabili nei suoi confronti i gravi indizi di colpevolezza rispetto al reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

Nel frattempo, il processo di merito è entrato nel vivo, con l’acquisizione dei verbali di dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia, e dovrà essere sentito, alla prossima udienza del 20 ottobre del 2023, uno degli investigatori che ha condotto l’operazione nei confronti di 78 persone accusate a vario titolo di traffico di stupefacenti, estorsione ed armi.