Inchiesta Diacono

Corruzione e diplomi falsi nel Vibonese, il pm chiede 65 rinvii a giudizio - NOMI

L’inchiesta ha acceso i riflettori sul 'diplomificio' con centro nell'Accademia Fidia di Stefanaconi. Coinvolti anche dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale, medici e funzionari del Miur

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di Giuseppe Baglivo
9 luglio 2024
17:47

Richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm della Procura di Vibo Luca Ciro Lotoro nell’inchiesta Diacono che mira a far luce su un presunto giro di corruzione per ottenere diplomi attraverso l’accademia “Ars e Scentia” con sede a Stefanaconi. In particolare, il pm ha oggi concluso la sua requisitoria dinanzi al gup del Tribunale di Vibo, Roberta Ricotta (che ha sostituito il precedente gup Francesca Loffredo) chiedendo il processo per 65 indagati: 

  • Agata Altomonte, 41 anni di Rizziconi; 
  • Mario Paolo Amato, 39 anni, di Careri; 
  • Pietro Amato, 42 anni di Bianco; 
  • Incoronata Bax, 71 anni, medico di medicina generale e già assessore ed ex consigliere comunale a Vibo Valentia; 
  • Domenico Bernabei, 60 anni di Chieti; 
  • Domenico Massimo Califano, 42 anni di Reggio Calabria; 
  • Maria Rita Calvosa, 62 anni, di Latina, dirigente dell’ufficio scolastico regionale della Calabria; 
  • Christian Candela, 34 anni di Vibo Valentia; 
  • Angela Caratozzolo, 54 anni di Gioia Tauro; 
  • Carmine Caratozzolo, 52 anni, di San Ferdinando; 
  • Giovanni Carbone, 63 anni, di Bagnara Calabra; 
  • Alessandro Caronzolo, 30 anni, di Briatico; 
  • Domenico Carrozzo, 45 anni, di Tropea; 
  • Rosa Cilea, 54 anni di Reggio Calabria; 
  • Maria Chiara Comandè, 38 anni, di Cinquefrondi; 
  • Clelia Comito, 34 anni di Vibo Valentia; 
  • Rosa Maria Dell’Olio, 42 anni, di San Ferdinando; 
  • Antonino Denami, 39 anni, di San Costantino Calabro; 
  • Mariangelica De Rosa, 69 anni, di Aversa; 
  • Salvatore Di Meo, 48 anni di Napoli; 
  • Raffaele Di Meo, 25 anni di Napoli; 
  • Mariana Di Lorenzo, 38 anni di Napoli; 
  • Giuseppa Ditto, 50 anni di Palmi; 
  • Giuseppe Di Vara, 56 anni di Gela; 
  • Patrizia Fazzari, 50 anni di Filogaso; 
  • Maria Christyan Fiore, 50 anni di Conza della Campania; 
  • Rosaria Gaudino, 45 anni di Polistena; 
  • Daniele Gigliotti, 34 anni di Vibo Valentia; 
  • Vincenzo Giovinazzo, 37 anni di Cinquefrondi; 
  • Mariaquila Greco, 45 anni di Vibo; 
  • Chiara Grillo, 48 anni di Bassano del Grappa; 
  • Pasquale Grillo, 45 anni di San Calogero; 
  • Tiziana Ielpo, 45 anni di Roma; 
  • Francesco Ierullo, 53 anni di Vazzano; 
  • Giusy Incognito, 35 anni, di Reggio Calabria; 
  • Katia Incognito, 47 anni, di Reggio Calabria; 
  • Salvatore La Grotteria, 46 anni di Ionadi; 
  • Lino Lauri, 83 anni di Roma; 
  • Vita Lentini, 67 anni di Bosco di Rovito (Cosenza); 
  • Davide Pietro Licata, 55 anni di Stefanaconi; 
  • Dimitri Maria Giorgia Licata, 45 anni di Stefanaconi; 
  • Jgor Vincenzo Licata, 51 anni di Serra San Bruno;
  •  Michela Licata, 25 anni di Stefanaconi; 
  • Michele Licata, 80 anni di Stefanaconi; 
  • Domenica Lucchese, 39 anni di San Ferdinando; 
  • Laura Macino, 39 anni di Gioia Tauro; 
  • Onofrio Marcello, 59 anni di Sant’Onofrio; 
  • Rossana Marchio, 54 anni di Monte di Procida (Napoli); 
  • Rossella Marzano, 50 anni di Vibo Valentia, residente a Stefanaconi; 
  • Antonino Mirenzio, 32 anni di Cessaniti; 
  • Melania Musumeci, 41 anni di Vibo Valentia; 
  • Ivana Musumeci, 43 anni di Mormanno (Cosenza);
  • Maria Pagano, 40 anni di Limbadi; 
  • Nunzio Pagano, 49 anni di Limbadi; 
  • Christian Piscitelli, 27 anni di Casalinuovo di Napoli;
  • Andrea Potenza, 40 anni di Vibo Valentia; 
  • Giovanni Procopio, 74 anni di Montepaone; 
  • Carlo Pugliese, 72 anni di Spilinga; 
  • Giovanna Rizzo, 34 anni di Sant’Onofrio;  
  • Carmen Simonelli, 50 anni di Tropea; 
  • Raffaella Soriano, 51 anni, di Vibo Valentia;
  • Antonio Spataro 47 anni di Rosarno; 
  • Lucia Francesca Staglianò, 57 anni di Chiaravalle Centrale; 
  • Domenico Strangio, 32 anni di Bovalino; 
  • Deborah Strangio, 31 anni di Bovalino.

Ammessi al rito abbreviato (che comporta in caso di condanna uno sconto di pena pari ad un terzo) i seguenti indagati: Mauro Borello, 34 anni di Vibo (figlio di Nadia Bax); Barbara Lamonaca, 46 anni di Roma; Antonio Gavino Oggiano, 84 anni di Sassari; Pasquale Sorrentino, 53 anni, di Scauri di Minturno (Latina); Paolo Tittozzi, 78 anni, di Casamassima (Bari).


Due le posizioni archiviate dal giudice per morte degli indagati: quella dirigente del Ministero dell’Istruzione Maurizio Piscitelli, di 57 anni di Casalnuovo di Napoli che all’epoca dei fatti – contestati dall’inchiesta condotta sul campo dai carabinieri del Nucleo investigativo di Vibo – si occupava del controllo e dell’ispezione degli istituti di formazione accreditati dal Ministero; e quella di Vito Primerano, 59 anni, di Spadola, dirigente tecnico dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria.

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Le accuse

Secondo gli investigatori si sarebbe messo in moto un vasto giro di corruzione che avrebbe portato, in cambio di denaro e altre utilità, a falsi diplomi con i quali i beneficiari partecipavano a concorsi pubblici con la finalità di un’assunzione nelle scuole. Un presunto sistema scoperto dagli inquirenti che, nel marzo del 2021, aveva portato all’arresto di dieci persone accusate, in concorso tra di loro e a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e autoriciclaggio. Tra gli indagati per i quali il pm della Procura di Vibo ha chiesto il processo c’è anche la dirigente scolastica Maria Rita Calvosa, di Latina, già dirigente dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria. 

I diplomi e i master fittizi sarebbero stati ottenuti, sempre secondo la prospettazione della Procura, senza mai frequentare i corsi; l’altro elemento emerso in fase di indagini riguarda la presunta commistione tra chi doveva controllare e che invece è diventato complice del “sistema” generando corruzione e ingenti guadagni. Il gup deciderà sulle richieste di rinvio a giudizio e sugli abbreviati nell’udienza del 10 settembre prossimo.

Il principale reato contestato è quello di associazione a delinquere. Accusa mossa a: Michele Licata, Davide Licata, Dimitri Licata, Jgor Licata, Michela Licata, Carmine Caratozzolo, Christian Piscitelli, Rossella Marzano, Domenico Califano, Patrizia Fazzari, Rosa Cilea, Pietro Amato, Antonio Gavino Oggiano, Giovanni Carbone, Domenico Carrozzo, Nunzio Pagano, Vita Lentini, Francesco Ierullo. Fra i principali indagati dell’inchiesta il preside e fondatore dell’istituto vibonese con sede a Stefanaconi, Michele Licata, unitamente ai figli Davide, Jgor e Dimitri Licata, la nipote Michela, la nuora Rossella Marzano.

Nel collegio di difesa figurano gli avvocati: Giovanni Vecchio, Bruno Vallelunga, Lucio Aragona, Tommaso Zavaglia, Giuseppe Di Renzo, Marianna Zampogna, Giuseppe Pasquino, Francesco Muzzopappa, Elisabetta Solano, Raffaele Masciari, Giuseppe Grande, Giosuè Monardo, Guido Contestabile, Nicola Carratelli

Giornalista
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