Il sindaco del comune cosentino, accusato di corruzione e turbativa d'asta, ha risposto a tutte le domande. Secondo la difesa sarebbe stato travisato il senso di un'intercettazione
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È durato un'ora e trequarti l'interrogatorio di garanzia del sindaco sospeso di Rende Marcello Manna, accusato dalla procura di Cosenza, dei reati di turbativa d'asta e corruzione, nell'ambito di un'indagine condotta dalla Guardia di Finanza e dei carabinieri di Rende. L'interrogatorio di garanzia si è tenuto davanti al gip del tribunale di Cosenza, Piero Santese e ai due pubblici ministeri, Margherita Saccà e Giuseppe Visconti.
Alla presenza dell'avvocato di fiducia, Nicola Carratelli, il sindaco Marcello Manna avrebbe chiarito tutte le contestazioni mosse dalla procura di Cosenza in ordine alle gare d'appalto bandite dal comune di Rende. In un'ora e trequarti d'interrogatorio, Manna avrebbe risposto a tutte le domande poste dal gip Santese, il quale voleva capire i rapporti di tipo istituzionale e personali avuti dal sindaco di Rende con l'imprenditore Massimimo Aceto, finito agli arresti domiciliari.
Inchiesta di Rende, per Manna travisato il senso di una intercettazione
Manna, dal canto suo, avrebbe evidenziato che l'insistenza di liquidare le pratiche relative ad Aceto nasceva dall'esigenza di procedere in maniera corretta con tutti i cittadini, non solo con il co-indagato, e che questo era il modus procedendi della sua amministrazione comunale. Inoltre, la difesa di Marcello Manna, approfondendo una intercettazione contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare, avrebbe sottolineato come il senso delle parole del sindaco d Rende fosse completamente diverso rispetto a quello riportato dalla procura e dal gip.
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Manna e il suo difensore infatti avrebbero estrapolato tutta la conversazione, nel corso della quale emergerebbe cheil sindaco avrebbe dato disposizioni ai suoi interlocutori - tra questi dirigenti, dipendenti e parti interessate - a procedere con le gare d'appalto nel rispetto della legge, seguendo i principi della trasparenza e della correttezza.
Inchiesta di Rende, i rapporti privati con Massimino Aceto
Infine, gip e procura hanno inteso saperne di più sui rapporti privati con Aceto, con il quale anni fa, prima che decidesse di candidarsi a sindaco di Rende, aveva aperto una società. Anche su questo punto, Manna avrebbe spiegato di aver lasciato la compagine societaria poco dopo, in quanto economicamente subiva continue perdite. Situazioni queste, e tante altre discusse durante l'interrogatorio di garanzia, che saranno ulteriormente approfondite in una memoria difensiva che sarà presentata al gip nei prossimi giorni. Manna, lo ricordiamo, è sottoposto al divieto di dimora nel comune di Rende.
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