Hanno depositato dinanzi al gup distrettuale di Catanzaro, Pietro Carè, la propria richiesta di essere ammessi a costituirsi parti civili, gli enti pubblici del Vibonese individuati quali parti civili nel procedimento penale nato dall’operazione antimafia “Costa Pulita”. Fra loro, però, manca al momento la Presidenza del Consiglio dei Ministri, individuata dalla Dda di Catanzaro quale parte offesa.

 

Il gup scioglierà le riserve sull’ammissione delle parti civili nella prossima udienza fissata per il 13 marzo prossimo. Gli enti pubblici che hanno chiesto di costituirsi parti civili sono: i Comuni di Briatico, Vibo Valentia e Parghelia, la Regione Calabria e la Provincia di Vibo Valentia. Quindi richiesta di costituzione di parte civile è stata avanzata anche dall’associazione Antiracket di Vibo Valentia, dall’associazione antimafia e antiraket “Paolo Borsellino onlus”dall’imprenditore di Briatico Salvatore Barbagallo, dall’imprenditore Francesco Cascasi di Vibo Marina, dall’imprenditore Giuseppe Di Masi. Anche su tali richieste il gup scioglierà la riserva sull’ammissione nell’udienza del 13 marzo prossimo.

 

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Richieste di abbreviato. L’altra notizia importante dell’udienza odierna è data dalla richiesta di ammissione al rito abbreviato – che comporta uno sconto di pena pari ad un terzo ed un processo allo stato degli atti - preannunciata dal boss Cosmo Michele Mancuso di Limbadi (in foto), oltre che dall’ex consigliere comunale di Briatico Sergio Bagnato, da Salvatore Muzzopappa (cl. ’71) di Nicotera, da Francesco Grillo (cl. ’79) di Paradisoni di Briatico, titolare di una ditta attiva nel commercio all’ingrosso della frutta; e da Giancarlo Lo Bianco (cl. ’80), autotrasportatore, di Vibo Valentia.

 

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