Il gup Salvatore Carpino ha accolto integralmente la richiesta della Procura. Al centro dell'indagine una presunta truffa ai danni dello Stato, l'avvio del dibattimento è fissato per il 25 gennaio 2022
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Il gup del tribunale di Cosenza, Salvatore Carpino, ha rinviato a giudizio tutti gli imputati coinvolti nell’inchiesta “Coopservice“, l'indagine sugli appalti di pulizie, condotta dai carabinieri della Compagnia di Cosenza e dalla guardia di Finanza di Cosenza, con il coordinamento della Procura, diretta dal procuratore capo Mario Spagnuolo.
Coopservice, tutti a processo
Tutti gli imputati di “Coopservice” sono stati rinviati a giudizio. Parliamo di Maria Giacinta, Francesco Spadafora, Mario Veltri, Monica Fabris, Gianluca Scorcelletti, Fabrizio Marchetti, Salvatore Pellegrino, Massimiliano Cozza, Teodoro Gabriele, Achille Gentile, Giancarlo Carci, Renato Mazzuca e la Coopservice di Reggio Emilia. Il processo inizierà il prossimo 25 gennaio 2022 davanti al tribunale collegiale di Cosenza. L'indagine riguarda una presunta truffa ai danni dello Stato con la collaborazione di alcuni dipendenti dell'Azienda ospedaliera di Cosenza, che sarebbe stata messa in atto dalla cooperativa di Reggio Emilia che aveva vinto la gara d’appalto.
Coopservice, l'intercettazione in cui si parla di una tangente
Nel corso degli accertamenti investigativi, gli inquirenti avevano ascoltato un’intercettazione molto pesante: il pagamento di una presunta tangente. Un aspetto che, allo stato attuale, non è stato chiarito da chi ha coordinato l'inchiesta con nuovi approfondimenti tecnici.
È il 6 febbraio del 2019, ore 12.46, quando l’allora indagata Monica Fabris parlava con Vasco Salsi dell’inchiesta avviata dalla procura di Cosenza. «Beh se vanno in fondo alla questione di Cosenza sono fottuti, perché lì ne sono certa che è stata pagata una tangente! Ne sono certa! E anche se non mi ricordo a chi è stata pagata, basta solo che vanno sulle fatture registrate di Coopservice, la trovano perché l'importo invece lo ricordo a memoria, scavano un po’ e trovano che sono stati pagati migliaia… centinaia di migliaia di euro per servizi non resi… e qualcuno dovrà dare spiegazioni del perché!». Un atto d'accusa estremamente grave. Potrebbe essere la chiave di tutto.