Le motivazioni del gup sul proscioglimento del governatore dall’accusa di abuso d’ufficio. La vicenda riguardava il trasferimento di un dipendente del Comune di Francica all’azienda in house della Regione
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«Dalle risultanze investigative emergenti dagli atti del fascicolo deriva l'impossibilità di sostenere l'accusa in giudizio, atteso che l'insufficienza e la contraddittorietà degli elementi acquisiti sono tali da non poter essere ragionevolmente superabili all'esito dell'istruttoria dibattimentale». Lo scrive il gup di Catanzaro Paola Ciriaco nelle motivazione della decisione con cui, il 28 dicembre scorso ha prosciolto dall'accusa di abuso d'ufficio il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, l'ex assessore regionale Michele Trematerra, in carica con la giunta di centrodestra che ha preceduto l'esecutivo guidato da Oliverio, e la dirigente di "Calabria Verde" Franca Arlia.
«Quadro probatorio lacunoso»
I tre erano imputati in un processo stralcio dell'inchiesta su "Calabria Verde", azienda in house della Regione Calabria sul trasferimento di un dipendente del Comune di Francica (Vibo Valentia) a "Calabria Verde". Nelle motivazioni il gup afferma che le fonti di prova «sono costituite essenzialmente dalle dichiarazioni auto ed eteroaccusatorie del coimputato Paolo Furgiuele» e che «difetta del tutto qualsiasi elemento che possa costituire riscontro» ad esse. «Ed allora - scrive il gup - ritenuto un quadro probatorio così lacunoso, ritiene il giudicante che non sussista una prevedibile possibilità che il dibattimento possa pervenire ad una diversa soluzione, ritenendosi l'insieme degli elementi raccolti del tutto immutabile».
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