Il processo si è chiuso oggi al tribunale di Castrovillari. Per altri cinque imputati il giudice ha deciso di trasmettere gli atti in Procura
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A distanza di sette anni dal blitz in Regione Calabria, arriva la sentenza di primo grado sull’inchiesta Calabria Verde, condotta all’epoca dalla Procura di Castrovillari, diretta in quella fase dal magistrato Eugenio Facciolla. Il processo si è chiuso nella giornata di oggi, 28 settembre, davanti al giudice monocratico Pugliese del tribunale di Castrovillari.
Assolti Leandro Savio, dirigente di “Calabria Verde”, Gaetano Pignanelli, ex capo di Gabinetto dell’allora presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, e Mario Caligiuri, in qualità di capo struttura del Dipartimento Agricoltura Foreste e Forestazione della Regione Calabria). La Procura di Cosenza aveva chiesto per tutti la condanna.
Le accuse riguardavano i reati di truffa e false attestazioni della qualità di legna presente a Longobucco e in altre zone della Sila cosentina, in misura nettamente inferiore a quella effettiva, inducendo in errore Calabria Verde. Così, secondo il teorema accusatorio, avrebbero evitato di bandire la gara pubblica.
Nell’indagine, tuttavia, sono state coinvolte altre persone. In questo caso, il tribunale di Castrovillari, clamorosamente, ha deciso di trasmettere gli atti in procura per Leonardo Ivo Filippelli, Pio Del Giudice, Gennarino Magnone, Antonetta Caruso e Marino De Luca, per le determinazioni di competenza in ordine ai reati concorrenti e/o fatti diversi ad essi attribuibili.
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