Non si arresta l’escalation di violenza di cui, da più mesi ormai, sono vittime i rappresentanti istituzionali del Comune di Crosia, sulla fascia ionica cosentina. Dopo appena otto giorni dall’aggressione fisica subita dal sindaco Antonio Russo, nella notte tra domenica e lunedì scorsi, è stata presa di mira la casa estiva del primo cittadino, sita in località Centofontane nel centro urbano di Mirto.


Ignoti, si sarebbero introdotti nell’abitazione di Russo attraverso una finestra posta sul retro dell’immobile: un fabbricato unifamiliare. Una volta dentro, avrebbero dato fuoco al materasso della camera patronale e sarebbero subito fuggiti via. Per fortuna, l’incendio si è limitato ad una sola stanza dell’appartamento, lambendo solo il resto della struttura. Ad accorgersi dell’accaduto, solo nella tarda mattinata di ieri, è stato lo stesso sindaco Russo. Sul posto sono intervenuti subito una volante della compagnia dei carabinieri di Rossano, diretta dal tenente Carlo Alberto Sganzerla, e gli agenti della Polizia scientifica di Rossano, coordinati dal commissario capo Giuseppe Massaro.


Intanto, a seguito dell’ennesima intimidazione alle istituzioni cittadine, è scesa in campo l’amministrazione comunale di Crosia che, attraverso una nota stampa, ha rilanciato l’appello affinché «si ponga un freno all’imbarbarimento della polemica politica cittadina» e ha annunciato, per i prossimi giorni, una manifestazione di sensibilizzazione alla legalità e per la sicurezza.


»Pretendiamo, oggi più che mai, - si legge nella nota dell’Amministrazione comunale - un maggiore controllo da parte delle Forze dell’Ordine e degli organi preposti alla sicurezza dei cittadini. Non solo per tutelare il primato della democrazia nella nostra città ma soprattutto per garantire le condizioni di dignità e sicurezza a tutti i cittadini di Mirto-Crosia. Solidarietà piena e incondizionata, allora, al sindaco Russo vittima, per l’ennesima volta, della codardia di chi pensa di volere risolvere i problemi con la violenza. Siamo pronti, pertanto, - concludono - ad ogni forma di protesta civile e chiediamo che di fianco a noi, a rivendicare il diritto alla sicurezza, prendano posto anche i cittadini ed il mondo dell’associazionismo, soprattutto quello che si ispira ai principi della non violenza e alla tutela dei diritti delle persone».