Il graduato dell’Arma in visita al prefetto Ciaramella ha affrontato il tema dell’emergenza roghi nella nostra regione: «È fondamentale scuotere le coscienze dei cittadini. Questo fenomeno distrugge le bellezze naturalistiche e deve essere fermato al più presto»
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Anche oggi la Calabria è nella morsa delle fiamme. Giorno in cui nella nostra regione si registra la presenza del generale di Corpo d’Armata dei carabinieri Forestale, Antonio Pietro Marzo che, in un incontro tenutosi con la stampa, dopo la visita istituzionale al nuovo prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, ha affrontato l’emergenza roghi.
«C’è sicuramente la mano dell’uomo dietro questi incendi, ma è fondamentale scuotere le coscienze dei cittadini affinché questo fenomeno, che distrugge le bellezze naturalistiche della Calabria, venga fermato al più presto. I carabinieri forestale lavorano a stretto contatto con l’autorità giudiziaria per individuare i responsabili di questi incendi, ma non è facile.Dalle statistiche che abbiamo il 70% dei roghi è sempre doloso e ritengo anche premeditato. La componente colposa è minoritaria»». Le attività di polizia giudiziaria, infatti, proseguono da settimane in tutta la regione, ma finora non sono arrivati i risultati sperati. L’impegno dei carabinieri forestale, però, continua, come ha assicurato il Generale Marzo. «È nostro compito prevenire ogni ipotesi di reato ambientale e ce la metteremo tutta, lo garantisco».
Il Generale di Corpo d’Armata era arrivato a Cosenza in tarda mattinata, proveniente da Crotone. Al suo fianco il Comandante regionale dei carabinieri Forestale, colonnello Giorgio Maria Borrelli. Prima dell’incontro con il Prefetto di Cosenza, il Generale Marzo ha discusso ampiamente nel Palazzo degli Uffici, sede provinciale dei carabinieri forestale di Cosenza, con il comandante forestale, tenente colonnello, Vincenzo Perrone e con il capo del Nucleo Investigativo di Polizia ambientale, agroalimentare e forestale, tenente colonnello Adolfo Mirabelli. Infine, appuntamento con il Reparto Carabinieri “Parco Nazionale della Sila” e con il reparto Biodiversità.