I carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano li hanno rintracciati lungo i binari. Erano sbarcati a Lampedusa il 19 agosto e volevano raggiungere dei loro coetanei a Roma
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Storie intrise di dolorose, come tante. La fuga dal Paese di origine, la “traversata” del Mediterraneo costata migliaia di euro, quei risparmi di una vita di intere e numerosissime famiglie che sperano in una vita migliore, inviando in Europa il loro “messaggero” di speranza.
Storie di otto migranti giunti dall’Eritrea prima a Lampedusa – lo scorso 19 agosto – e poi trasferiti al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Crotone. Da lì la fuga col desiderio di raggiungere altri loro coetanei a Roma, per poi essere rintracciati – ieri mattina – lungo i binari, in contrada Tramonti, a Cariati.
Quella dei carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano, diretto dal maggiore Marco Filippi, allertati della fuga, è stata una giornata intensa di ricerche. E solo dopo alcune ore, a causa della scarsa voglia dei ragazzi di collaborare, le forze dell’ordine hanno scoperto che erano approdati a Lampedusa.
Per un giorno i minori sono stati ospiti del comune di Cariati che li ha accolti e rifocillati grazie all’intervento di soccorso coordinato dal vicesindaco Maria Crescente e dagli assessori Francesco Cicciù e Tommaso Critelli.
La responsabile dell’ufficio area alla persona, Francesca Forciniti, insieme alla coordinatrice delle assistenti sociali, Imma Abossida e al mediatore culturale Francesco Urso – ha fatto sapere in una nota il Comune di Cariati – dopo aver valutato eventuali condizioni di inserimento dei ragazzi, pur avendo riscontrando la disponibilità delle suore di Santa Gemma ad accogliere i giovani profughi, hanno ritenuto opportuno trasferire i ragazzi al Cara – ieri sera – non prima di aver donato ad ognuno di loro degli indumenti nuovi.