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Una tanica di benzina rinvenuta nei pressi dell’incendio, gli inquirenti non hanno dubbi. È chiara la matrice dolosa dell’incendio che la scorsa notte ha completamente distrutto i magazzini della Sanitaria Sant’Elia, negozio di articoli per gravidanza e prima infanzia, appartenente a Tiberio Bentivoglio, imprenditore antimafia da anni schierato contro le cosche.
Dal 1992, l’imprenditore ha subito innumerevoli intimidazioni, attentati, incendi, furti e bombe. Bentivoglio ha però sempre denunciato il racket schierandosi apertamente contro i clan. Da allora vive sotto scorta.
Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha subito espresso la sua solidarietà e vicinanza all'imprenditore, organizzando un sit it davanti al magazzino incendiato per questa sera alle ore 19.
“Non lo lasceremo solo a questi vigliacchi urliamo che non ci fanno paura. Stasera alle 19:00 tutti di fronte al deposito incendiato. Tiberio è stato in questi anni un simbolo della Reggio onesta, un portabandiera dell'economia sana della città che ha deciso di non piegarsi al giogo della 'ndrangheta. La sua testimonianza ha attraversato l'Italia, veicolata dall'impegno dell'associazione antimafia Libera, ponendosi come esempio di ribellione al cancro mafioso. Chi ha colpito, per l'ennesima volta, Tiberio Bentivoglio, in realtà ha colpito tutti noi. A questi vigliacchi che agiscono nel buio vogliamo gridare che non ci fanno paura.
Pochi giorni fa in Comune ho ricevuto la visita di Bentivoglio. La sua attività commerciale, più volte colpita dalla 'ndrangheta, sta per trasferirsi all'interno di un bene confiscato ottenuto in locazione in una zona più centrale della città. Vogliamo aiutare concretamente Tiberio, contribuendo alla raccolta fondi per la ristrutturazione del nuovo bene confiscato. La solidarietà non basta più ci vuole una vera e propria scorta civica. Tiberio non deve essere lasciato solo”.