Carezze, baci e il dolore straziante di una madre costretta a vedere il figlio immobile in un letto. Lei è Giusy Orlando, è la madre di Davide Ferrerio, il giovane di 23 anni pestato a sangue e ridotto in fin di vita lo scorso agosto. Al rientro da Crotone Giusy a suo figlio ha chiesto perdono. È la prima cosa che fa. Perdono «perché non siamo stati capaci di fargli dare il massimo della pena». Niccolò Passalacqua, accusato di tentato omicidio, è stato infatti giudicato in abbreviato e condannato a 20 anni e 4 mesi.

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In una toccante intervista rilasciata dal Corriere della Sera, la donna racconta chi era Davide: «Un principino che amava la vita, con parecchi sogni. Tifosissimo del Bologna calcio, era anche molto felice quando d’estate scendevamo a Crotone a trovare la nonna e per fare i bagni al mare».

Racconta anche delle sue condizioni attuali. Solo le macchine lo tengono in vita, è in coma vegetativo. Una sofferenza atroce per il giovane e per chi lo assiste giorno dopo giorno: «I pugni in testa gli hanno devastato il cervello».

E dolore si aggiunge ad altro dolore. La donna sarebbe stata infatti minacciata il giorno della sentenza la famiglia di Davide da un parente di Passalacqua: “Vuoi vedere che ti ammazzo pure l’altro figlio!”, avrebbe detto alla donna. «Solo l’arrivo della polizia ha evitato il peggio».

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E dalla sua città di origine, Crotone, Giusy si aspettava più vicinanza e solidarietà: «Davanti al tribunale di Crotone mi aspettavo un sit-in per dimostrare che Crotone è città solidale, così come lo è stata per la tragedia di Cutro. Invece, ci hanno lasciati soli. Qui ci sono nata e ho studiato. Ho riportato Davide nella città che mi ha tradito. Questo non potrò mai perdonarmelo».