Cresce la preoccupazione a Gizzeria dopo l’operazione condotta dalla Procura di Lamezia Terme e dalla Dda di Catanzaro che ha portato alla luce un’organizzazione dedita al traffico illecito di rifiuti e all’inquinamento ambientale. Proprio nella frazione di Mortilla si trova il capannone della Ecoloda, la società che formalmente avrebbe dovuto ricevere i rifiuti in arrivo dal Nord Italia ma che invece li dirottava altrove. Si tratta della stessa società che era stata al centro di una precedente operazione che aveva portato in luce come l’edificio fosse stipato di rifiuti. Rifiuti sui quali il comitato No Terra di Fuochi ha sempre chiesto di vederci chiaro. Quanto reso noto dall’operazione di ieri ha ancora più esacerbato gli animi e fatto salire la preoccupazione. Il timore è che nel capannone ci possano essere rifiuti ospedalieri, farmaci e altro pericoloso per la salute.

Poco più di un mese fa con una manifestazione la comunità di Gizzeria aveva chiesto chiarimenti e rassicurazioni su cosa ci fosse nel capannone, ma da allora nulla è avvenuto, se non per vie non ufficiali. Ora quanto accaduto a pochi chilometri da loro e gestito dalle stesse persone che operavano anche a Mortilla fa salire la preoccupazione: «Se quelli individuati sono rifiuti veramente tossici noi ci chiediamo se a Mortilla è avvenuta la stessa cosa – Jessica Roppa, vice presidente del Comiato No Terra dei Fuochi - Chiediamo che le indagini vadano avanti e di sapere se quelle attività sono state fatte anche da noi, magari in minima parte, magari volevano iniziarle e poi non hanno potuto proseguire, ma vogliamo sapere che ruolo ha avuto il sito di Mortilla».

 

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