Una quota di ricoverati con Covid ma non per Covid tra il 20 e il 30% che, insieme ai ricoverati per la malattia conseguente al contagio, sta tuttavia mandando in tilt gli ospedali calabresi, costringendo a rinviare un "rilevante" numero di interventi chirurgici e di ricoveri programmati, compresi quelli oncologici. E la difficoltà a mettere in isolamento i pazienti positivi ma asintomatici sta pregiudicando l'assistenza e mettendo a rischio di contagio chi il Covid non ce l'ha, ma essendo ricoverato per altre patologie ha pur sempre un profilo di maggiore fragilità.

È la situazione attuale degli ospedali della Calabria e di Reggio in particolare, travolti dalla quarta ondata Omicron fotografata dalla survey della Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri che assistono oltre il 70% dei pazienti Covid.

JRilevante», è scritto in una nota, è non solo il numero dei ricoveri e di interventi chirurgici programmati rinviati a seguito dell'aumento dei pazienti Covid.

Ma allo stesso livello, rileva la survey, è anche la pressione esercitata sui pronto soccorso. Età compresa tra i 41 e i 60 anni, circa il 60% dei casi non vaccinati e con un quadro clinico «di media gravità» è l'identikit dei ricoverati per Covid negli ospedali della regione, «a dimostrazione che senza una adeguata copertura vaccinale anche la Omicron può far male».

Mentre a livello nazionale si continua a discutere della necessità di scorporare i ricoveri degli asintomatici in ospedale per altre patologie da quelli effettivamente per Covid, la survey, è scritto nella nota, «dimostra che anche la gestione del primo gruppo di pazienti crea non poche difficoltà nella gestione di tutti gli altri ricoverati». Quelli asintomatici si riescono ad isolare «solo con molte difficoltà negli ospedali calabresi». Così restano ricoverati nelle varie specialità dove «aumenta il rischio di contagio e si pregiudica l'assistenza per i ricoverati no Covid». «Ancora gestibili» sono invece le assenze del personale sanitario per i contagi diffusi anche tra gli operatori ospedalieri.

«Sono aumentati - afferma il presidente Fadoi della Calabria Raffaele Costa - i ricoveri sia dei pazienti affetti da Covid che quelli dei pazienti affetti da altre patologie, positivi al Covid e spesso si assiste al rinvio dei ricoveri dei pazienti oncologici, compresi quelli in attesa procedure interventistiche nelle U.O. Medicina Interna. Le liste d'attesa degli interventi chirurgici, spesso lunghe, stanno subendo ulteriori rinvii a causa della pandemia, anche per l'impiego di personale presso i reparti dedicati. La situazione nella nostra Regione è inoltre, abbastanza diversificata: la provincia di Reggio Calabria, attualmente, risulta la più colpita dalla nuova ondata con maggiore sofferenza anche all'interno degli Ospedali».

«Prosegue inoltre, anche in Calabria - afferma Costa - la gestione generosa della pandemia da parte dei medici di Medicina Interna e di area Medica (Geriatria), nonostante le significative difficoltà gestionali (rimodulazione degli spazi, impiego del personale) che la situazione necessita, con sofferenza anche lungo i percorsi gestionali soprattutto dei pazienti positivi al Covid ma affetti dalle altre patologie che hanno rappresentato il motivo principale dell'assistenza. Una rimodulazione dei percorsi assistenziali di tale tipologia di pazienti sarà importante nella loro gestione e nella riduzione della pressione all'interno delle nostre corsie e di tutta la struttura ospedaliera».