È un mondo strano. Dove i “cattivi” hanno yacht da centinaia di milioni di euro e vanno a Garmisch a sciare. Stappano bottiglie di champagne Mumm da migliaia di euro e poi le sprecano innaffiando gli ospiti in un orgasmo di bollicine. Almeno così ce li immaginiamo. Oligarchi russi, li definiamo. Ma sono solo pil e fatturato, in un mondo, quello occidentale, che ha pochi altri parametri se non i soldi. E con i soldi cerchiamo di giustificare tutto, di rimediare a tutto. C’è una guerra? Organizziamo una raccolta fondi. C’è una carestia in un posto che neppure sappiamo pronunciare? Organizziamo una raccolta fondi.

Le sanzioni economiche contro la Russia sono l’unica arma che possiamo usare. È un’arma potente, ma lenta. Le bombe sono più veloci, immediatamente letali. Mentre agitiamo le nostre carte Visa, l’Ucraina muore, fa i conti con la mancanza di acqua, di cibo, di energia elettrica. Ma non possiamo fare altro che restare a guardare mentre le leggi della finanza fanno il loro lavoro. Il prezzo di una scelta più interventista sarebbe troppo alto, insostenibile per noi e per loro. Siamo disposti a morire per l’Ucraina? Il mondo è disposto a morire per l’Ucraina?. No. La risposta è questa. Il resto sono eufemismi.

Soldi su tutto, ok. Ma per fortuna c’è anche un’altra parola, che ci redime: democrazia. Da noi non c’è un uomo solo al comando. Da noi - molli e decadenti - non c’è un Putin che decide da solo di scatenare una guerra, non c’è un Xi Jinping, non c’è un Kim Jong-un che decide anche l’unico taglio di capelli ammesso.

Ci sono i “peones” parlamentari, forse patetici ma con diritto di voto legittimato dal popolo. Ci sono le Vono, le Granato, i Cannizzaro, i Viscomi, i Furgiuele. Ci sono i Di Maio, i Salvini, le Meloni, i Letta. C’è un premier, Draghi, che deve riferire alle Camere anche se porta a pisciare il cane. C’è un presidente americano, Joe Biden, che deve fare i conti con il Congresso. C’è il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che deve confrontarsi col Bundestag.

Noi non abbiamo un solo dito sul pulsante rosso. Abbiamo una foresta di dita che spesso si intrecciano tra loro e non decidono, ma quando lo fanno, lo fanno insieme. Democrazia, si chiama. Meglio questo. Molto meglio.
«La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora», parola di Winston Churchill. E da uno che ha vinto la guerra contro Hitler c’è da fidarsi.

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