Il sindacato di base chiede di aumentare il personale in servizio: «Oramai è palese che la situazione esplosiva che si registra è frutto del progressivo smantellamento della sanità territoriale»
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«Il video diventato virale del battibecco avvenuto dentro l’ospedale di Lamezia Terme ci dà l’ennesima occasione per evidenziare quanto già sostenuto da tempo, cioè che c’è un’assoluta necessità di aumentare immediatamente il personale in servizio in tutti i pronto soccorso della regione, oltre all’esigenza di avviare politiche attive che mettano in sicurezza chi lavora all’interno delle strutture».
Lo si legge in una nota diramata dal sindacato Usb. «Leggendo i commenti al video sui social si ha la dimensione di una popolazione esasperata, che raccontando le vicissitudini vissute nei vari ospedali della regione incita a sfogare la propria frustrazione contro il personale sanitario che lavora negli ospedali. Tutto questo ci fornisce uno spaccato di quanto sia diventato realmente pericoloso lavorare all’interno dei pronto soccorso calabresi.
Ma mentre chiediamo alla politica di assumersi le proprie responsabilità ci rivolgiamo anche alle persone che incitano all’odio sui social, dicendo che i lavoratori che si trovano davanti in corsia o al triage sono solo l’ultimo anello di una catena di comando che subisce quanto loro i disservizi della sanità regionale. Non è contro l’infermiere o il medico che va rivolta la loro giusta indignazione ma contro chi queste situazioni le ha create, smantellando pezzo dopo pezzo la sanità calabrese.
Infatti è oramai palese che la situazione esplosiva che si registra nei pronto soccorso della regione è frutto del progressivo smantellamento della sanità territoriale, della chiusura di 18 ospedali nei 12 anni di commissariamento, di liste di attesa lunghissime che, unite alla assoluta assenza di campagne di prevenzione, acutizzano la situazione dei malati costretti a rivolgersi sempre di più ai pronto soccorso degli ospedali nella disperata ricerca di Cura.
Una situazione disastrosa, mai affrontata nel concreto ma solo con i soliti proclami politici, che oltre a non riuscire a garantire il diritto alle cure ai pazienti, espone gli operatori sanitari a continue aggressioni. Per tali motivi, vogliamo ribadire che tanto la sicurezza del personale sanitario, quanto il diritto alla cura dei pazienti, in questa regione sono di fatto ormai negati. Chiediamo quindi, di avviare immediatamente una campagne straordinaria di assunzioni, che unita alle stabilizzazioni del personale precario riescano a ristabilire minimamente l’agibilità sanitaria all’interno degli ospedali regionali».