I militari sono stati i primi ad arrivare sulla spiaggia di Steccato di Cutro. Hanno salvato due persone e recuperato diciassette corpi
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Sono due carabinieri del radiomobile della Compagnia di Crotone i primi ad intervenire, alle 4.30, dopo il naufragio del barcone carico di migranti. I militari hanno salvato 2 persone e recuperato 17 corpi. Solo dopo sono arrivati alcuni pescatori, e, successivamente, 118, Gdf, Polizia, Guardia Costiera e personale del Centro di accoglienza.
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Giunti sul posto, scrivono i carabinieri nella relazione, «in un tratto di spiaggia buio e senza illuminazione, notavamo le sagome di alcuni individui che, sbracciandosi, ci richiedevano assistenza. Le persone si presentavano bagnate e ferite e alla nostra richiesta in inglese, richiedevano sommariamente un nostro aiuto in quanto vi era un'imbarcazione in acqua con altre persone bisognose di aiuto». Grazie alle torce in dotazione, i carabinieri notavano la «presenza di un corpo sulla battigia privo di conoscenza presumibilmente già deceduto».
Successivamente, dopo un'altra ventina di metri, proseguono i due militari, «sempre nell'oscurità, notavamo resti di un'imbarcazione in legno in balia delle onde ed il mare fortemente agitato. Ci siamo avvicinati, immergendoci in acqua, notando la presenza di due corpi privi di conoscenza, sotto l'imbarcazione ed in pericolo di essere schiacciati. Abbiamo estratto i corpi riscontrando che una donna era già deceduta, mentre un uomo era in evidente sofferenza respiratoria». Dopo averlo prelevato e portato sulla spiaggia «riprendeva via via coscienza». I militari ricordano nella relazione di aver recuperato anche il corpo di un bambino, al quale hanno fatto il messaggio cardiaco ma con «esito negativo».