È iniziato il tour deI vicepremier Luigi Di Maio nell'azienda di Nino De Masi, a Gioia Tauro, l'imprenditore che da anni vive sotto scorta dopo avere denunciato il racket delle estorsioni. Di Maio si ha incontrato prima lo stesso De Masi, il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari, il questore e i vertici provinciali di carabinieri e Guardia di finanza. Il Vicepremier ha poi visitato l'azienda incontrando anche una delegazione dei lavoratori licenziati del porto di Gioia Tauro.


«La mia presenza accende un faro di tutto il governo su questa area, imprese private, porto e zone limitrofe» - ha dichiarato Di Maio. «Accendiamo un faro a 360°. Le aziende che non rispettano i patti con lo Stato, con noi non la passano liscia. Nell'ambito di una disponibilità a dialogare, se ci sono accordi si devono rispettare. Secondo noi questa zona può diventare essere un area di sviluppo per l'intera regione». Poi le rassicurazioni ai lavoratori che hanno perso il lavoro: «Vi assicuro che troveremo una soluzione. So che sono stati anni difficili ma ora ci mettiamo a lavoro. La mia disponibilità e vicinanza c'è. Lavoreremo per far terminare il commissariamento dell'area portuale».

«Rivoluzione di legalità»

Una «lotta senza precedenti» alla corruzione, una «rivoluzione di legalità». È quella che il Guardasigilli Alfonso Bonafede, in diretta Facebook da Gioia Tauro, annuncia con il provvedimento che «probabilmente già entro questa settimana» il governo presenterà per il contrasto alla corruzione. «La 'ndrangheta e tutte le mafie italiane - ha detto il ministro - si muovono oggi attraverso la corruzione: lo Stato avrà il suo ruolo e la lotta al crimine organizzato viaggerà sui fatti».

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