La sentenza con la quale il Tar del Lazio ha condannato Poste Italiane a ripristinare la piena funzionalità degli uffici situati nei piccoli comuni montani di Panettieri, Terravecchia, Nocara, Longobucco, Montegiordano, Laino Castello, Alessandria del Carretto, tutti della provincia di Cosenza, è destinata a fare giurisprudenza. Il ricorso davanti ai giudici amministrativi risale al 2015, quando nell’ambito di un piano di riorganizzazione, le poste decidono di dimezzare i giorni di apertura degli sportelli in questi centri scarsamente abitati.

 

I sindaci presentano ricorso, e vincono. In sostanza, scrivono i giudici, le poste, nell’adottare i provvedimenti di riduzione dell’orario di apertura degli uffici, non hanno valutato che i comuni interessati sono allocati in aree svantaggiate, con strade di collegamento particolarmente malandate e mezzi di trasporto pubblico praticamente inesistenti. Né hanno tenuto conto della presenza, si legge nel dispositivo, di una popolazione molto anziana che spesso non è in possesso di mezzi propri.