L'emissario del Viminale ha incontrato i vertici delle forze dell'ordine e ha fornito rassicurazioni sulla possibile chiusura della prefettura di Vibo Valentia
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Visita istituzionale del sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia nella giornata di ieri nel Vibonese. L’esponente di Governo, nella sua trasferta calabrese, dopo Cosenza ha finfatto atto tappa anche in provincia di Vibo Valentia dov’è giunto all’indomani delle note vicende verificatesi a Zungri, dove i carabinieri hanno interrotto la processione della Madonna della neve per la presenza, tra i portatori, del presunto boss locale Giuseppe Accorinti. E proprio il piccolo centro del Poro, finito al centro delle cronache per l’increscioso episodio, è stato inserito dal sottosegretario nel suo itinerario che ha inoltre toccato Limbadi e Palazzo Rizzuti a Vibo Valentia, sede dell’Ufficio territoriale del Governo. Qui, alla presenza del prefetto Giuseppe Gualtieri, del vicario Eugenio Pitaro, del questore Andrea Grassi, del comandante provinciale della Guardia di finanza Roberto Prosperi e del colonnello Luca Romano, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Vibo, ha presieduto un vertice nel corso del quale sono state esposte le criticità del comparto sicurezza in provincia.
Rassicurazioni sono giunte da Sibilia in ordine al paventato rischio di chiusura della Prefettura vibonese, al punto che il sottosegretario ha assicurato di essere al lavoro, nel quadro del piano di riordino ministeriale, per «scongiurare la chiusura di quei presidi definiti di frontiera» tra i quali rientra a pieno titolo quello di Vibo Valentia. Non solo, tra le priorità del dicastero vi Il sottosegretarioè anche il potenziamento della presenza delle forze dell’ordine sul territorio, tanto che lo stesso Sibilia ha annunciato l’invio nel Vibonese di almeno 30 nuovi agenti di Polizia all’inizio del 2019. «È un segnale importante - ha detto -, tuttavia non immagino una Calabria invasa dall’esercito ma una terra piena di eserciti che possano ravvivare il fervore culturale: associazioni, insegnanti, luoghi di cultura, perché questa è una forza che dobbiamo trasferire alla popolazione. Lo Stato - ha aggiunto - non ha alcuna intenzione di fare sconti alla criminalità organizzata, né vuole farle favori o avere contatti con questi ambienti».
A tal proposito Sibilia ha fatto un plauso ai carabinieri intervenuti a Zungri in occasione della processione. «La vicenda di Zungri - aveva affermato in mattinata - fa capire che una comunità, quando si stringe alle forze dell'ordine e con il coinvolgimento della Chiesa, dà un messaggio chiaro: quando si è uniti chi è che deve fare un passo indietro è la criminalità organizzata. Significa molto, ed è un segnale importante. Teniamo moltissimo, come Governo, che la Calabria sia il fiore all'occhiello del Paese». Giunto nel paese famoso per i suoi insediamenti rupestri, il sottosegretario si è poi intrattenuto con gli stessi militari della locale Stazione e della Compagnia di Tropea prendendo un caffè in un bar del paese «alla salute degli Italiani e dei calabresi onesti. È un grande onore e un grande orgoglio - ha aggiunto - poter lavorare nel ministero di un Governo che combatte la malavita ogni giorno». La tappa di Limbadi, infine, ha avuto come leitmotiv la questione dello scioglimento delle amministrazioni comunali: « La Calabria ha il triste record dei Comuni sciolti per mafia, ma l'obiettivo è quello che non ce ne siamo più. C’è una particolare attenzione alla sicurezza e entro la fine dell'anno arriveranno nuove risorse di polizia sul territorio - ha detto Sibilia - la nostra attenzione su questo è massima. Vorrei poter dire che mi piacerebbe immaginare un Piano Marshall per la Calabria, ma vorrei anche un piano culturale serio insieme al Miur. Dobbiamo partire dai giovani, perché pensino che lo Stato sia meglio di altro. Lo Stato deve anche essere più celere nel ricollocare i beni sottratti alle mafie, la nostra vuole essere un'inversione totale di tendenza».
S.M.