VIDEO | Nella terza puntata del format in onda su Lac Tv ripercorriamo la triste vicenda della moglie del boss Pantaleone Mancuso tragicamente morta nel 2011
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Santa Buccafusca detta Tita. Madre amorevole e sfortunata. La storia triste della moglie del boss Pantaleone Mancuso detto "Scarpuni", morta il 18 aprile del 2011, a soli 37 anni, fra sofferenze atroci, è stata al centro della terza puntata di Mammasantissima. La sua è una vicenda rappresentativa di come la 'ndrangheta non si limiti solo a uccidere o intimorire le persone, ma arrivi anche a divorarle dall'interno.
La voce narrante di Pietro Comito ripercorre le tappe della breve e travagliata esistenza di questa donna, partendo dal momento fatidico, quello che per lei sarà lo spartiacque fra il prima e il dopo: la scelta di collaborare con la giustizia. È il 12 marzo del 2011. Prima di quel giorno particolare, c'è solo la donna del boss, la ragazzina che a soli 15 anni si innamora perdutamente di Mancuso e passa il tempo ad attenderne il ritorno in libertà per poterlo sposare.
Corona il suo sogno dolente e da quell'unione nasce un bimbo, un evento che le farà aprire gli occhi. La scossa, per lei, arriva con la morte di Vincenzo Barbieri "U ragioniere", potente broker della droga alleato di suo marito. L'agguato che si consuma a San Calogero è il prologo a una guerra di mafia e ha per lei l'effetto di una rivelazione: realizza l'inferno che la circonda. E soprattutto che proprio quella è la vita che attende suo figlio.
Una sua cognata, divenuta in seguito collaboratrice di giustizia, la ricorda nei giorni successivi al delitto Barbieri, tutta tremante sotto il tavolo della cucina. Presto, però, la paura cederà il posto al coraggio. Il 12 marzo, Tita si presenta in caserma, a Nicotera, con in braccio suo figlio, decisa a farla finita con la famiglia di suo marito e quindi con la 'ndrangheta. Con i suoi racconti, riempie un verbale di tre pagine che a quel punto dovrà firmare a sigillo della sua decisione di cambiare vita. È in quel momento che qualcosa s'inceppa.
Mammasantissima: scopri la sezione e ascolta il podcast
Nella puntata di Mammasantissima si ricostruiscono quelle ore concitate e drammatiche attraverso una ricostruzione video e il racconto del magistrato Marisa Manzini, che quel giorno si trovò a gestire quella situazione nelle vesti di pubblico ministero di turno. Purtroppo, finirà come tutti già sappiamo.
I turbamenti di Tita Buccafusca fanno sì che, dopo una notte di meditazione, la donna decida di non compiere il grande passo e di fare rientro alla sua abitazione. La stessa che di lì a poco si rivelerà la sua tomba. Poco più d'un mese dopo, il 16 aprile, va in bagno e ingerisce una quantità monstre di acido muriatico. A chiamare i soccorsi è proprio suo marito Pantaleone, ma non ci sarà nulla da fare: muore dopo due giorni di agonia in ospedale.
Le circostanze e il contesto in cui matura la tragedia sono state a lungo sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori, anche in ragione dei sospetti alimentati dai pentiti. Tredici anni dopo, però, il caso è ancora classificato come un suicidio.