VIDEO | Nell'assemblea di Federcaccia Cosenza il punto sulle attività dei selecontrollori. Francesco Antonio Greco riconfermato alla presidenza
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Nel contrasto alla proliferazione del cinghiale, causa di notevoli danni alle colture e pericolo per gli automobilisti, i cacciatori calabresi assolvono ad una duplice funzione: non solo l’abbattimento degli ungulati sulla base del piano elaborato dal dipartimento regionale all’agricoltura ma anche il rintraccio nei boschi delle carcasse del mammifero selvatico, per accertare se i motivi del decesso siano riconducibili a cause naturali oppure alla peste suina africana: «Penso che il nostro ruolo sia fondamentale – dice Francesco Antonio Greco, presidente di Federcaccia Cosenza - Nella selezione vengono impiegati cacciatori in possesso del titolo di selecontrollore con una carabina dotata di ottica. Attraverso gli Atc (Ambiti Territoriali di Caccia) e utilizzando una specifica applicazione per smartphone, vengono indirizzati nelle zone in cui è segnalata la presenza massiccia di cinghiali».
Attività da implementare
«Questa attività va implementata con l’utilizzo dei cani limiere – aggiunge l’esponente dell’associazione venatoria – Inoltre, come del resto prescritto anche dal Priu, il Piano interventi urgenti per la gestione, il controllo e l'eradicazione della peste suina africana, bisogna ricorrere pure alle figure dei bioregolatori, come prescritto dal commissario nazionale Vincenzo Caputo». Francesco Antonio Greco all’unanimità è stato riconfermato alla guida di Federcaccia Cosenza a margine dell’assemblea di approvazione del bilancio ospitato nelle sale del Parco Acquatico di Rende. Oltre 55mila euro l'avanzo di gestione del 2023.
Progetti a valenza ambientale
Per il 2024 si pensa alla istituzione della consulta giovani e di quella del gruppo cacciatrici, al momento sono circa una quindicina le donne iscritte all’associazione venatoria. Ma è sul fronte della tutela dell'ambiente che la Federcaccia Cosenza sta proiettando le proprie attività. In convenzione con alcuni comuni ubicati in particolare nelle zone collinari, sono in corso operazioni di pulizia straordinaria dei boschi dove le amministrazioni hanno difficoltà nel rimuovere materiali abbandonati da qualche scellerato, per mancanza di mezzi e personale. Inoltre, sarà presto avviato un progetto nella zona addestramento cani della Sila Greca «dove – spiega il presidente Greco – abbiamo acquistato un immobile ed un terreno per la reintroduzione della starna italica, un uccello non più presente allo stato naturale. L’iniziativa, molto ambiziosa, sarà portata avanti con l’Ufficio Studi e Ricerche Faunistiche e Agro-ambientali della FIDC e con la Regione Calabria».