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È stata fermata a Courmayeur (AO), presso il traforo del Monte Bianco dalla locale Polizia di Frontiera, nel corso di un controllo ai passeggeri di un pullman proveniente dalla Francia. Stava presumibilmente cercando di lasciare il paese la 47enne di origini nigeriane Lise Emike Potter, con precedenti di polizia, destinataria di un'ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere emessa dal Tribunale di Palmi. La donna è ritenuta responsabile, in qualità di mandante, del vasto incendio che il 27 gennaio scorso aveva distrutto oltre 200 baracche della vecchia tendopoli sita nella 2^ Zona Industriale del Comune di San Ferdinando (RC), in occasione del quale era deceduta una donna di 30 anni di origini nigeriane, Becky Moses, mentre altri due cittadini extracomunitari erano rimasti gravemente ustionati.
In particolare, le indagini hanno permesso di accertare la natura dolosa dell’incendio, che sarebbe stato materialmente commesso da ignoti cittadini extracomunitari e di appurare la matrice passionale del movente alla base del gesto delittuoso.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri e dalla Procura di Palmi, Lise Emike Potter avrebbe commissionato ad alcuni connazionali, dietro pagamento di una cospicua somma di denaro, l’incendio della baracca presso cui viveva una 25enne sospettata di aver intrattenuto una relazione sentimentale con l’ex convivente della donna.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, la notte del 27 gennaio 2018, gli uomini pagati dalla Potter, avrebbero cosparso di benzina la baracca della rivale in amore della donna e hanno appiccato l’incendio dandosi subito alla fuga. Imprevedibilmente, però, in pochissimo tempo le fiamme si sono estese all’intero accampamento, distruggendo oltre 200 baracche e causando gravi ustioni a due cittadini extracomunitari.
L'unica vittima, Becky Moses, fu raggiunta dalle fiamme mentre si trovava in una baracca a pochi metri dalla tenda abusiva da cui si era originato il rogo.