Gli intrecci con le cosche di Davide Boncompagni emersi da un’indagine iniziata 13 anni fa a Santa Teresa di Gallura. L’uomo era stato coinvolto in un’inchiesta sui clan Alvaro, Brandimarte, Pesce e Bellocco
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Anche due appartamenti a Santa Teresa Gallura sono finiti all'interno del lungo elenco di beni dal valore complessivo di 5 milioni di euro confiscati all'imprenditore 55enne Davide Maria Boncompagni dalla Divisione Anticrimine della Questura di Roma.
La polizia sta eseguendo anche nella località costiera dell'alta Gallura il sequestro e non si escludono ulteriori indagini sui nomi degli intestatari dei due appartamenti in Sardegna. Secondo gli investigatori romani, Boncompagni avrebbe ottenuto questo ingente patrimonio grazie a soldi sporchi legati ad affari portati avanti con la ’Ndrangheta.
Insieme ai due beni immobiliari a Santa Teresa Gallura, la polizia ha messo i sigilli a un immobile all'Infernetto a Roma, una barca di 18 metri, un maneggio in via di Castel Porziano e sequestrato sette cavalli di razza appartenenti all'imprenditore appassionato anche di auto di lusso e attivo nel settore della ristorazione.
L’inchiesta è iniziata tredici anni fa proprio a Santa Teresa Gallura, dove l’imprenditore è proprietario di immobili e dove teneva la barca. Nell’estate del 2012 – secondo quanto riporta La Nuova Sardegna – avrebbe avuto una discussione con un giardiniere a Santa Teresa di Gallura, il quale gli aveva fatto notare che aveva ormeggiato la barca in un posteggio diverso dal suo. Boncompagni, così riferì l’uomo, gli avrebbe riposto minacciandolo che se avesse trovato graffi «gli avrebbe tagliato la gola».
Da quest’episodio sono iniziate le prime indagini della guardia di finanza, che hanno poi portato al decreto di sequestro.
Un tesoro da almeno cinque milioni di euro che Boncompagni avrebbe messo insieme grazie a soldi sporchi, quelli della droga della Ndrangheta.
Tra i beni confiscati ci sono un immobile di tre piani all'Infernetto (Roma), una barca di 18 metri, 7 cavalli e un maneggio. Due immobili in Sardegna, nella zona di Santa Teresa Gallura, altri appartamenti tra Infernetto e Axa, una moto e quattro auto, più il sequestro delle quote societarie dei ristoranti e di una società di autonoleggio che affittava auto a calciatori della Roma, estranei all’inchiesta.
Tra le proprietà di Boncompagni anche un ristorante a Roma, molto frequentato da personaggi del mondo dello spettacolo, attori e show girl, e calciatori.
Davide Maria Boncompagni nel 2015 era stato coinvolto nelle due operazioni denominate Santa Fé e Fireman. La prima, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, colpì le 'ndrine Alvaro, Brandimarte, Pesce e Bellocco. La seconda, coordinata dalla procura di Roma coinvolgeva un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con base a Roma e ramificazioni all'estero, con il coinvolgimento della cosca degli Alvaro.
Boncompagni avrebbe favorito la latitanza di un esponente della cosca Alvaro e avrebbe avuto diretti con un broker romano per importare grandi quantitativi di stupefacenti dal sud America, in parte destinati agli Alvaro e in parte al mercato romano. I soldi di quegli affari, secondo le ricostruzioni, sono stati reinvestiti in società e venivano acquisite immobili, cavalli da corsa e auto di lusso.