Il tribunale collegiale della città del Pollino ha condiviso il teorema accusatorio della Dda di Catanzaro. Sì al metodo mafioso ma generiche per tutti gli imputati
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Si è concluso con quattro condanne il processo svoltosi a Castrovillari su una presunta tentata estorsione mafiosa riguardante un traffico di cavalli tra Campo Calabro e la città del Pollino. Il tribunale ha condannato Dario Arcudi, Francesco Paiano, Leonardo Bevilacqua e Gaetano Rubino. Il procedimento penale infatti era stato avviato dalla Dda di Catanzaro, nella persona del pubblico ministero Alessandro Riello, nei primi mesi del 2023.
Come nasce la vicenda giudiziaria
La vicenda giudiziaria nasce da un "messaggio" inviato dall'imputato Dario Arcudi, originario di Campo Calabro, alla persona offesa. Gaetano Rubino avrebbe fatto da tramite per recapitare il "pizzino mafioso", grazie al rapporto di conoscenza con Leonardo Bevilacqua, ritenuto vicino agli "zingari" di Cosenza. Quest'ultimo, a sua volta, era stato contattato da Francesco Paiano di Oppido Mamertina. Arcudi, volendo salvare la sua attività imprenditoriale, aveva esclamato che «i ciucci di Campo Calabro non si toccano».
Le indagini e i contatti telefonici
Le indagini della Squadra Mobile di Cosenza, avevano permesso di confermare l’esistenza di una sequela di contatti avvenuti nel periodo incriminato (Arcudi-Paiano, Paiano-Bevilacqua, Bevilacqua-Rubino). L'inchiesta inoltre aveva certificato i rapporti di conoscenza pregressa fra le tre diverse coppie, documentando altri tentativi di boicottaggio del trasloco degli animali operati da Arcudi. Non a caso, quest’ultimo si sarebbe rivolto all’uomo incaricato di trasportare i cavalli a Cosenza, convincendolo a sottrarsi a quel compito. E poi, quando l’imprenditore parte offesa in questa vicenda aveva deciso di rinunciare all’incarico per questione personali, sempre lui sarebbe arrivato a contattare il nuovo custode per chiedergli di non immischiarsi nella vicenda.
La sentenza
Il presidente Giusy Ferrucci ha condannato Dario Arcudi (2 anni e 6 mesi), Francesco Paiano (2 anni e 6 mesi), Leonardo Bevilacqua (2 anni e 6 mesi) e Gaetano Rubino (un anno e 8 mesi, pena sospesa). Riconosciuta l'aggravante del metodo mafioso contestata dalla Dda alle persone sottoposte a giudizio. Il tribunale ha concesso le generiche ai quattro imputati e ha disposto i domiciliari per Paiano e Bevilacqua.