«San Luigi!». Così padre Michele Vinzi, cappellano del carcere di Secondigliano salutava al telefono il boss Luigi Mancuso. È il 12 dicembre 2013 e Luigi Mancuso si trova nella sua Limbadi, dopo essere uscito dal carcere nel luglio 2012 avendo scontato 19 anni di ininterrotta detenzione (anche al carcere duro) per condanne definitive per associazione mafiosa e narcotraffico (operazioni "Tirreno" e Count down") . Una conversazione tra il sacerdote e il capomafia estremamente confidenziale, che mostra, in maniera inequivocabile, come i boss di 'ndrangheta fossero "rispettati" addirittura dai preti.

L'intercettazione è agli atti di Rinascita Scott - l'inchiesta coordinata dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, ora al vaglio dei giudici del Tribunale collegiale di Vibo Valentia per il maxiprocesso con rito ordinario - e verrà trasmessa domani sera su LaC Tv nel corso del format condotto da Pino Aprile e Pietro Comito in onda domani, venerdì 4 giugno, alle ore 21:30.

Ospite in studio Raffaele Rio, presidente di Demoskopika. In collegamento Antonio Nicaso e Giuseppe Smorto, già vicedirettore di Repubblica dal 2016 al 2019.