“Rinascita Scott”, versione cosentina, al centro dell’attività dibattimentale del tribunale collegiale di Cosenza (presidente Carmen Ciarcia, giudici a latere Urania Granata e Iole Vigna). Nel controesame, l’avvocato Vincenzo Gennaro, difensore di Filippo Valia, ha chiesto spiegazioni al testimone d’udienza, il capitano Gianluca Lagumina, all’epoca in servizio presso il Ros centrale di Catanzaro, il quale ha condotto le indagini su Giamborino, Adamo, Capizzi e proprio su Valia.

Durante il controesame, è stata affrontata la vicenda della commissione esaminatrice, indicata dal Tar per un’aggiudicazione di gara d’appalto della provincia di Vibo Valentia. Gara pubblica che il Consorzio rappresentato da Giuseppe Capizzi, imprenditore siciliano, aveva perso posizionandosi secondo in graduatoria con un punteggio di 91,71 contro i 93,30 del Consorzio aggiudicatore. Nel caso di specie, non sono emerse particolari condotte circa la presunta attività illecita posta da Valia nel tentativo di trovare commissari “amici”.

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