La vicenda a Lago, nel Cosentino. L’arcivescovo Nolè si è attivato attraverso i suoi collaboratori per accertare la veridicità dei fatti
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«L'Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Francesco Nolè, sorpreso e amareggiato per quanto sta accadendo nella comunità di Lago (che ha avuto anche una forte risonanza mediatica) divisa e provata da alcune decisioni che il parroco avrebbe messo in atto senza consultare i superiori ne' chiedere i permessi dovuti alle competenti autorità ecclesiastiche, invita tutti ad essere più umili e responsabili per ritrovare le ragioni del dialogo, della tolleranza e del rispetto reciproco che si sono persi da ambedue le parti».
Tanto si legge in una nota diffusa dalla diocesi di Cosenza, in relazione alla vicenda che interessa don Giancarlo Gatto, parroco di Lago (Cosenza) che avrebbe ceduto degli ori donati dai fedeli per raccogliere denaro per alcuni lavori nella sua parrocchia. «Se, per un processo civile siamo disposti ad attendere o tollerare tempi non brevi per indagini e i tre gradi di giudizio per avere una sentenza definitiva, diamo almeno un congruo tempo anche al l'Arcivescovo per vagliare la veridicità dell'accusa e della difesa, - si legge nella nota della diocesi - senza chiedere subito decisioni drastiche e definitive nella mancanza di ogni regola di rispetto della legalità, della carità e della misericordia cristiana».
«L'Arcivescovo, che fin dalle prime accuse dei fedeli, si è attivato attraverso i suoi collaboratori per accertare la veridicità dei fatti, sta continuando a farlo e rassicura tutti che alla fine, - continua il comunicato - in tutta libertà e senza alcuna costrizione da ambo le parti in causa, prenderà i dovuti ed opportuni provvedimenti canonici».