Il titolare del dicastero Protezione civile: «Quello che sta accadendo nelle regioni settentrionali e meridionali sono due facce della stessa medaglia, quella del cambiamento climatico»
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Il Nord flagellato da grandine e venti fortissimi, che questa notte hanno devastato il milanese, uccidendo anche una ragazzina di 16 anni che era in tenda in un campo scout a Codegolo, nel bresciano. Il vento ha sradicato un albero, che le è caduto addosso mentre dormiva.
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Il Sud alle prese con temperature che hanno battuto tutti i record, che in questi giorni hanno toccato anche i 48 gradi in Sardegna e con gli incendi che stanno devastando la Sicilia e la Calabria. Il fuoco sta divorando le montagne intorno a Palermo e l'aeroporto Falcone Borsellino è chiuso, con almeno venti voli cancellati, mentre nel reggino si è registrata già la prima vittima.
Musumeci: «Giornata drammatica»
«Dobbiamo tentare di salvare il salvabile, c’è una coincidenza di elementi che rende la situazione molto complessa. È una delle giornate più difficili per l’Italia dal punto di vista climatico che abbiamo mai vissuto negli ultimi anni» ha detto Nello Musumeci a Sky Tg24 «In Sicilia c’è lo scirocco che non consente ai velivoli di alzarsi in volo per spegnere gli incendi, dall’altra parte c’è il caldo, 45, anche 48 gradi in alcune parti dell’isola. Stiamo facendo il possibile, dai vigili del fuoco ai volontari della protezione civile, ma la forza della natura tende a sopraffare quella dell’uomo. È fondamentale che l’Unione Europea si rifornisca di canadair e velivoli atti allo spegnimento degli incendi boschivi, altrimenti ci ritroveremo ancora in queste situazioni, come stiamo vedendo anche in Grecia. È un momento drammatico in alcune realtà della Sicilia». Drammatica la situazione anche a Catania, con l’aeroporto chiuso per un incendio e molte zone senza acqua e luce da giorni.
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«Ciò che è accaduto a Catania sarà oggetto di indagine, sono passati quasi dieci giorni e ancora l’aeroporto non torna nella sua pienezza. Parliamo di uno scalo internazionale che movimenta 10 milioni di passeggeri, qualcosa non ha funzionato» ha detto il ministro e ha continuato, parlando dei disagi in una città alle prese con il caldo torrido «Ieri ho avuto un incontro in Prefettura, si è compreso come i cavi sottoterra, anche a 50 o più centimetri, vanno in tilt perché non riescono a sopportare il caldo. L’asfalto arriva a 55, 60 gradi, cose mai viste, ma da questo momento dobbiamo abituarci a convivere, dobbiamo fare i conti con lo sconvolgimento del clima; quindi con una nuova condizione che ci imporrà un approccio culturale e pratico assai diverso».
Il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare sembra voler allontanare le accuse spesso rivolte al governo Meloni di essere negazionisti e di ostacolare le politiche contro la crisi climatica. «La tutela del territorio non è più uno dei punti programmatici, ma è la priorità dell’agenda politica a qualunque livello, regionale, nazionale ed europeo. Me lo diceva anche la premier Giorgia Meloni con la quale mi sono sentito poco fa. Noi avremo la necessità di metterci attorno a un tavolo e capire come fare per affrontare questo sconvolgimento del clima, che ci impone nuovi sacrifici. Dobbiamo stare in allerta. Al Sud si aspetta una diminuzione del caldo, nel Nord il maltempo però può ancora perdurare, quindi massima allerta per ragioni diverse, ma che sono due facce della stessa medaglia: il cambiamento climatico».
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La Lombardia intanto, ha chiesto lo stato di emergenza: «Lo chiederanno anche le altre regioni» ha detto Musumeci «ho parlato anche con il presidente del Veneto. In questo momento è importante che il governo regionale delimiti le zone colpite, faccia una prima quantificazione del danno, e poi deliberi al governo nazionale la richiesta. Il governo nazionale anche attraverso la protezione civile effettuerà un sopralluogo, si verificherà la consistenza dei parametri e delle condizioni di calamità, e di conseguenza il Consiglio dei Ministri delibererà lo stato d’emergenza».