C’è anche un pezzo di Calabria nell’anatomia criminale della Curva Nord di Milano raccontata oggi dal Fatto Quotidiano. Le indagini della Digos patrono dagli affari dello “Zio” Vittorio Boiocchi: traffici durati poco più di tre anni. Dal 2019, fino al 29 ottobre 2022 quando viene ammazzato sotto casa. Dal suo libro mastro si snoda un’indagine che ha contatti anche con la Calabria. Si inizia con una associazione nata per organizzare eventi benefici anche in collaborazione con la comunità Exodus di Don Mazzi, ma che in realtà è solo una facciata legale dove inserire nel consiglio anche due europarlamentari, Carlo Fidanza di FdI e Silvia Sardone della Lega (non indagati) «per darle più credibilità» e così parlare con i vertici dell’Inter, visto che alle società di calcio per legge è vietato interloquire con gli ultras. Al centro degli approfondimenti c’è l’associazione We are Milano. Che, secondo la Digos, almeno fino al marzo scorso, è nella piena disponibilità del direttivo della Curva Nord. We are Milano è, secondo gli investigatori, solo uno dei tanti rami di azienda che secondo i pm compongono un’associazione a delinquere all’interno della Curva Nord e che può contare anche sui rapporti con un calabrese, parente di un narcos legato alla ’ndrangheta, il quale gestisce i parcheggi vip nella pancia del Meazza.

Il calabrese risulta essere stato stipendiato dalla società Kiss and Fly, interna a un gruppo che ha ottenuto il contratto di gestione da Mi-Stadio, srl da 1 milione di euro di capitale equamente diviso tra Inter e Milan che da oltre 23 anni ha la convezione con il Comune di Milano per gestire tutto ciò che riguarda lo stadio. Nel Cda di Mi-stadio, segnala ancora il Fatto Quotidiano, si sono alternati politici e figli di politici, come Geronimo La Russa.