I dati mostruosi nei piccoli comuni e il caso limite di Stefanaconi, dove il business vale più del bilancio comunale. L'azzardo virtuale prolifera nei luoghi delle vacanze: Ricadi, Tropea e il Tirreno cosentino. Investire nel settore conviene (anche) a chi vuole rimettere in circolo denaro sporco: vi spieghiamo perché
Il “nero” del turismo e il riciclaggio della ’ndrangheta, le ipotesi sul boom del gioco online in Calabria: ecco tutti i numeri
Il “nero” del turismo e il riciclaggio della ’ndrangheta, le ipotesi sul boom del gioco online in Calabria: ecco tutti i numeri
Il “nero” del turismo e il riciclaggio della ’ndrangheta, le ipotesi sul boom del gioco online in Calabria: ecco tutti i numeri
Numeri mostruosi e anomalie concentrate soprattutto nel Vibonese. Il report di Federconsumatori sul gioco d’azzardo online fotografa la situazione ed evidenzia ombre su un business che prolifera nelle aree a più alta infiltrazione criminale e si lega – è una delle ipotesi – al “nero” del turismo. La Calabria mostra di appartenere a entrambi gli ambiti. Con alcuni centri che spiccano per dati che sembrano impossibili.
A Stefanaconi, ad esempio, si spendono più di 14 milioni di euro all’anno per il gioco d’azzardo online mentre il bilancio del Comune chiude intorno ai 9 milioni. Un dato allucinante che forse rende ancora meglio l’idea rispetto all’altro, pauroso, della raccolta pro capite d’azzardo da remoto: nel 2023 sono stati 9mila euro contro i 4mila dell’anno precedente.
I numeri del rapporto Federconsumatori sono il punto di partenza per un’analisi che non può fermarsi alla ludopatia. La diffusione dell’azzardo online nei piccoli comuni italiani (tra 2mila e 10mila abitanti) ha aspetti paurosi e apre a domande inquietanti sul legame tra questo fenomeno e il riciclaggio di denaro sporco.
Altri dati monstre: a Praia a Mare (raccolta pro capite: 7.500 euro) il mercato dell’azzardo online muove più di 35 milioni di euro. Il business a Ricadi vale 22,8 milioni (6.200 euro per abitante); San Lorenzo del Vallo (6.100 euro pro capite) quasi 14 milioni; a San Luca 13,5 milioni; a Lungro (dove si spendono 5.800 euro pro capite) più di 9, per fermarci ai centri in cui la quota pro capite di “investimento” sul gioco online è più elevata.
Sono schegge di un fenomeno vasto e immerso nell’opacità (anche) perché i soldi dell’azzardo servono eccome. Federconsumatori non lo nasconde: «In questi anni è stato una “risorsa” in caso di terremoti e alluvioni; rischia di diventarlo anche a fronte di finanziarie che tagliano i trasferimenti agli enti locali. Tutto questo nonostante i gravi problemi di legalità che ci sono, innegabilmente, attorno al gioco legale, a partire dal riciclaggio di capitali sporchi». Sono tante le anomalie disseminate nel Paese, con qualche conferma per il Sud e sospetti exploit nel Nord Est. Il primo paradosso è in Veneto. La provincia di Padova è quella in cui si spende meno: 960 euro, lontanissimi dagli oltre 3.200 di Messina, Palermo e Siracusa. Eppure è proprio in provincia di Padova il comune dove si è giocato di più online nel 2023. Ad Anguillara Veneta nel 2022 si registrava un dato di poco superiore a quello provinciale, 1.231 euro. Nel 2023 sono spuntati all’improvviso 40 milioni di euro che hanno portato il piccolo comune all’incredibile media pro capite di 13.073 euro per ogni abitante tra 18 e 74 anni, quasi 14 volte la media provinciale. Ogni abitante di Anguillara ha così investito nell’azzardo online quasi 1.100 euro mensili. Un dato “impossibile” a meno che non si vogliano ipotizzare effetti diversi da un’epidemia di ludopatia.
Succede anche a Calliano, provincia di Trento, 2.038 abitanti, che passa dai 1.196 euro del 2022 ai 12.749 euro del 2023, 12 volte la media provinciale. Chiude il podio Moniga del Garda con 11.402 euro, ma anche i numeri dell’anno precedente erano vistosi, con 6.783 euro.
Al netto delle stranezze al Nord, il nero nella mappa della diffusione dell’azzardo è concentrato nelle regioni meridionali «a maggiore concentrazione della malavita organizzata». Nell’elenco dei comuni che fanno registrare almeno il doppio della media nazionale sono dieci i Comuni palermitani, nove quelli di Messina e Lecce, otto di Cosenza, sette di Napoli, sei di Salerno e cinque di Vibo Valentia. Il legame tra mafie e azzardo non è una novità. Era già stampato in neretto nel Libro Nero 2024: «In Italia una quota consistente dell’azzardo legale online è da far risalire, con evidenza, all’utilizzo di questo canale, da parte delle mafie, come modalità di riciclaggio di denaro di provenienza illecita. Con prudenza ne stimiamo l’entità in 16-18 miliardi, il 20-22% delle giocate complessive online».
Il motivo principale è la “convenienza” del gioco online: «Ogni 100 euro giocati ne tornano al giocatore mediamente 94, contro i circa 70-75% dei giochi fisici», per questo «ha probabilmente assorbito una parte del riciclaggio esercitato nel passato attraverso AWP e VLT (cioè le videolottery, ndr)».
C’è un altro aspetto che spicca nella raccolta dati di Federconsumatori. Che si chiede: esiste un intreccio tra azzardo online e turismo? Di sicuro nella costruzione del rapporto è emersa «una anomala presenza di piccole città a economia turistica». Vistoso il dato di Capri, «che nel 2022 era già ai primissimi posti, con 7.913 euro pro capite, che salgono a 9.503 nel 2023». E poi altre città di mare e alcuni paesi che si affacciano sul Lago di Garda e sul Lago di Como. Nel report si avanza un’ipotesi: «L’ipotesi che si può avanzare è che una parte del ricavato dell’economia turistica, in particolare la vasta area di irregolarità di questo settore, venga riciclata nell’azzardo online».
E in Calabria cosa accade? L’ipotesi di questo “filone turistico” trova qualche conferma tra i nomi dei piccoli centri più esposti: Praia a Mare, Ricadi, Belvedere Marittimo, San Lucido, Diamante, Tropea, Cetraro sono comuni in cui il turismo è il motore trainante dell’economia. Anche qui ci “salti nella spesa pro capite tra il 2022 e il 2023 anche se meno vistosi che nei comuni settentrionali. Praia a Mare passa da 4mila a 7.500 euro; Belvedere da 3mila a 5.100 euro; Ricadi da 5.700 a 6.200; Diamante da 3.600 a 4.300 euro; Cetraro da 3.700 a 4.200. Per Tropea e San Lucido si sono registrate leggere diminuzioni.
Il fenomeno è vasto, la Calabria è una delle regioni segnate in nero sulla mappa e i numeri sono spaventosi: nei piccoli comuni le cifre complessive del gioco d’azzardo si avvicinano e in certi casi superano il bilancio dell’intera macchina comunale. Qualcosa non va e la legislazione non pare essere indirizzata verso un contenimento del fenomeno.
«Non a caso – spiega Federconsumatori – questo è un settore dove mancano serie politiche europee, e dove la lobby dell’azzardo in Italia è molto ascoltata, nel Governo e nel Parlamento, non solo nella maggioranza. Non è mai stato così debole il fronte di chi crede nel contenimento dell’azzardo, non è mai stato così forte il rischio di un imbarbarimento ulteriore non solo del nostro Paese, ma anche dei nostri paesi, grandi e piccoli». Clicca su continua per leggere i numeri sull'azzardo online in Calabria.
Stefanaconi 9.052 (4.091)
Praia a Mare 7.527 (4.093)
Ricadi 6.236 (5.719)
San Lorenzo del Vallo 6.092 (5.566)
San Luca 5.872 (5.039)
Lungro 5.828 (3.519)
Belvedere Marittimo 5.116 (3.054)
San Lucido 4.659 (4.860)
Soriano Calabro 4.613 (3.523)
Mileto 4.432 (4.537)
Sant’Onofrio 4.411 (3.306)
Diamante 4.377 (3.670)
Torano Castello 4.238 (2.786)
Tropea 4.218 (4.583)
Cetraro 4.217 (3.722)
Delianuova 4.210 (2.516)
Rocca di Neto 4.154 (3.841)
Rizziconi 4.134 (2.433)
Curinga 4.021 (3.494)
Botricello 3.974 (3.173)
Stefanaconi 14,9 milioni
Praia a Mare 35,7 milioni
Ricadi 22,7 milioni
San Lorenzo del Vallo 13,9 milioni
San Luca 13,5 milioni
Lungro 9,1 milioni
Belvedere Marittimo 33,9 milioni
San Lucido 24,1 milioni
Soriano Calabro 7,7 milioni
Mileto 20,4 milioni
Sant’Onofrio 8,8 milioni
Diamante 16,1 milioni
Torano Castello 13,4 milioni
Tropea 18,2 milioni
Cetraro 28,6 milioni
Delianuova 8,9 milioni
Rocca di Neto 15,6 milioni
Rizziconi 23,6 milioni
Curinga 19,2 milioni
Botricello 14,3 milioni
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