L'Agenda Sud è stata illustrata dal rappresentante del governo. Previsti in dieci punti il rafforzamento degli organici, attività laboratoriali e il superamento del paradigma della lezione frontale: «Vogliamo offrire opportunità di successo a tutti gli studenti» (ASCOLTA L'AUDIO)
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Un piano in dieci punti allo scopo di ridurre i divari di apprendimento tra Nord e Sud. È questa l'Agenda Sud presentata questa mattina dal ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha scelto la Calabria per illustrare il piano. «La mia presenza qui oggi è un gesto di attenzione verso la Calabria e per lanciare un segnale al Mezzogiorno» ha detto il rappresentante del Governo che ha aggiunto «sono inaccettabili i dati dell'Ocse e delle agenzie formative da cui risultano divari drammatici tra gli studenti del sud e del resto d'Italia».
«Da oggi inizieremo un percorso per offrire opportunità di successo a tutti gli studenti» ha aggiunto il ministro che ha incontrato i docenti e i dirigenti scolastici in Cittadella illustrando le strategie di intervento. Secondo quanto riferito in un primo tempo la sperimentazione riguarderà 150 scuole del Mezzogiorno ma si punta ad estendere la misura una volta reperite ulteriori risorse finalizzate ad aumentare la platea.
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Le scuole verranno selezionate attraverso i risultati dei test Invalsi e «sulla base di dati oggettivi: la dispersione scolastica, l'abbandono, le assenze, le fragilità nell'apprendimento e il contesto socio economico» ha aggiunto il ministro. La sperimentazione avrà una durata di due anni ma si punta ed estenderla progressivamente a tutto il mezzogiorno.
Di seguito il rappresentante del Governo ha illustrato i dieci punti programmatici: «Mettere al centro studenti e studentesse con un percorso di insegnamento sempre più personalizzato. Quest'anno abbiamo iniziato ad avviare l'esperienza del docente tutor nell'ultimo triennio della scuola secondaria di primo grado. Noi vogliamo promuovere attività di orientamento e personalizzazione della didattica in tutto il percorso scolastico».
«Vi è la necessità di avviare una didattica innovativa e laboratoriale - ha aggiunto il ministro - cioè luoghi di apprendimento fortemente innovativi superando il paradigma dell'insegnamento basato sulla lezione frontale e con l'uso di nuove metodologie didattiche. Una scuola aperta a tutti e ai ragazzi con attività extracurriculari e anche nel periodo di sospensione delle lezioni. Orari più flessibili per offrire agli studenti la possibilità di continuare ad imparare».
Il piano prevede il potenziamento dell'organico: «Più docenti - ha dichiarato il ministro - nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado nelle materie di base: italiano, matematica e inglese. In media ci saranno almeno quattro docenti in più per scuola. Un retribuzione aggiuntiva ai docenti per incarichi aggiuntivi oltre a quelli del normale incarico».
Princi: «La Calabria è la seconda regione del Sud per tasso di dispersione scolastica»
Secondo quanto riferito dalla vicepresidente Giusi Princi titolare delle deleghe all’Istruzione, la Calabria è la seconda regione del sud per tasso di dispersione scolastica. Da un report illustrato i comuni in cui si registrano i più alti tassi di interruzione della frequenza in corso d’anno vi sono Cassano allo Ionio, Fagnano Castello, Melito di Porto Salvo e Spezzano Albanese. Tra i comuni più virtuosi si annoverano invece Cosenza, Reggio Calabria, Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone.
«È una bella pagina per il sud e per la Calabria – ha dichiarato la vicepresidente Princi – perché è stata individuata dal ministro quale sede per lanciare questo importante programma di contrasto alla dispersione e all’insuccesso scolastico. Noi stiamo finalizzando importanti risorse e stiamo interagendo con l’Usr, con gli enti locali per promuovere un’azione di contrasto e di riscatto dei territori. Stamattina noi lanceremo l’osservatorio per il diritto allo studio che ci premette di localizzare le aree da bollino rosso, quelle aree dove è maggiore il tasso di dispersione e di stanziare nei prossimi anni oltre 200 milioni di euro per contrastare la dispersione. Vogliamo garantire più diritto allo studio attraverso i comuni che andranno ad erogare maggiori servizi: ad esempio, palestre, mensa e assistenza specialistica. Più opportunità formativa per potenziare le competenze di base dei ragazzi, in orario extrascolastico attivare progetti di recupero di italiano e matematica, e innovazione tecnologica che permettano alle scuole di arricchire la didattica».