VIDEO-FOTO | L’ultimo aggiornamento delle vittime recuperate è quello di ieri: 68 cadaveri. All'appello mancano 40 persone che risultano disperse. Per i soccorritori più passano le ore minori sono le possibilità di ritrovare le loro spoglie. Un'attesa snervante per i parenti che attendono in silenzio sulla battigia
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Sulla spiaggia di Steccato di Cutro stanno pian piano scomparendo i resti dell’imbarcazione che nella notte tra sabato 25 e domenica 26 febbraio, a causa delle condizioni avverse del mare, è andata in frantumi. A bordo del natante più di 200 disperati in fuga dal loro paese alla ricerca di una vita migliore.
A oggi il bilancio delle vittime è di 68 persone, mentre i sopravvissuti sono 80. Due uomini della Guardia costiera, del reparto sommozzatori di Messina, si stanno immergendo per completare le operazioni di recupero delle 40 persone che mancherebbero all’appello, mentre un folto gruppo di parenti attendono in silenzio, a pochi metri di distanza, che nelle acque venga recuperato un proprio caro. Secondo i soccorritori, più passano le ore e minore è la possibilità di ritrovare i corpi spostati dalle correnti.
I familiari presidiano la spiaggia già dalla mattina di ieri, 2 marzo, alla ricerca di un ricordo dei propri cari magari nascosto sotto la sabbia, anche quando si è fatto buio. Con l'aiuto di pile elettriche, accendini e lanterne hanno cercato un documento d'identità, una fotografia, qualche oggetto personale, qualsiasi cosa, insomma, che possa ricordare loro i parenti vittime di questa tragedia. Ma il più delle volte la ricerca ha dato esito negativo, perché non è stato trovato nulla.