La violenza con cui il mare si è abbattuto contro le barriere poste a protezione di un caseggiato edificato, decenni orsono, sul confine litoraneo tra Fuscaldo e Guardia Piemontese, questa volta è stata tale da aver fatto piombare nel panico i residenti della zona.

Sebbene rassegnati al fenomeno dell’erosione costiera, che in poco meno di un secolo ha mangiato non solo la spiaggia, ma anche le coltivazioni e i giardini in prossimità delle costruzioni, gli abitanti di Pianetto B (periferia settentrionale di Fuscaldo) sono costretti a convivere anche col timore di non avere via di scampo qualora le avversità meteorologiche richiedessero l’evacuazione della zona.

Essendo servita da un’unica strada che costeggia il rilevato ferroviario sul lato di ponente, che tra l’altro è collegata mediante un unico accesso alla SS18, la zona diventa inaccessibile quando le condizioni sono tali da determinare la contemporanea manifestazione di mareggiate e temporali, con ogni accesso impossibile da utilizzare.

Col mare a sfondare sul fronte occidentale, riversando sulla sede stradale tonnellate di sabbia e sassi, e la pioggia a gonfiare i torrenti che da monte scendono per sfociare sulla cosa, le condizioni di sicurezza dell’intera area restano affidate al solo svincolo che, più a nord, si congiunge alla statale (raggiungibile soltanto dopo l’attraversamento di un tratto che finisce costantemente sommerso dalla sabbia ad ogni mareggiata).

Una situazione molto preoccupante, che oltre a condizionare ogni possibilità di evacuazione, rappresenta un serio rischio anche per l’intervento di eventuali soccorsi, il cui arrivo repentino sul posto potrebbe non essere garantito in caso di calamità.

«Siamo tutte persone anziane – ha detto una residente allarmata – abbiamo situazioni delicate in casa, con malati gravi da accudire. Se ci trovassimo ad affrontare un’urgenza sanitaria durante un’allerta meteo, saremmo soli al nostro destino. In condizioni come quelle verificatesi nei giorni scorsi, abbiamo vissuto la consapevolezza di non avere via di scampo neanche se volessimo metterci in salvo a piedi, perché non ci sarebbe alcuno sbocco raggiungibile rapidamente».

Circondati da mare a fiumi, con il terrapieno su cui corrono i binari a fare da limite invalicabile, l’unica via di fuga plausibile per gli abitanti di Pianetto B, sarebbe costituita da un vecchio tracciato ricavato di fianco al greto di un torrente che passa sotto un cavalcavia, un lembo di terra in passato già battuto, che consentirebbe un immediato deflusso delle persone.

Con questa intenzione, un gruppo di abitanti – dopo aver raccolto le firme tra i residenti – si è rivolto al sindaco di Fuscaldo e per conoscenza all’Anas, alla Protezione Civile e a S.E. il Prefetto di Cosenza, perché la situazione è tale da richiedere un celere intervento.

Con l’apertura di squarci nella prima linea di massi posti a difesa delle case, l’evoluzione delle avversità potrebbe subire un’escalation, e siccome la lettera inviata alle istituzioni risale alla fine dello scorso ottobre, forse sarebbe il caso di darsi una mossa. Anche perché l’appello di questi cittadini fuscaldesi è chiaro: «non vogliamo fare la fine dei topi».