Dopo anni di bordate e attacchi a distanza, il leader della Lega Matteo Salvini venerdì 17 farà tappa a Riace.

I dettagli della visita non sono noti, al momento si sa solo che Salvini dovrebbe arrivare in paese attorno a mezzogiorno, ma non è chiaro se in programma ci sia anche un comizio o un incontro pubblico.

Riace non è più il “paese dell’accoglienza” di Mimmo Lucano, per anni oggetto dei suoi strali, al contrario l’ex ministro dell’Interno troverà un’amministrazione “amica” sebbene la maggioranza abbia dovuto rinunciare al coordinatore locale di “Noi con Salvini”, Claudio Falchi, dimessosi dal Consiglio Comunale per “motivi familiari” nel (vano) tentativo di non rendere pubblica la nota con cui la prefettura lo dichiarava decaduto perché condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta.

Tuttavia il leader della Lega arriva in paese in un momento assai delicato per l’amministrazione comunale che gravita attorno al suo partito. Dichiarato decaduto perché ineleggibile e tornato in servizio solo dopo aver fatto appello contro la sentenza e in attesa della discussione, il sindaco Antonio Trifoli è di recente finito al centro delle cronache nazionali e internazionali per aver pubblicato sui social una mail indirizzata all’ente, contenente tutti i dati personali della coordinatrice calabrese delle sardine, Jasmine Cristallo.

Una “ritorsione” arrivata all’indomani del flash mob convocato dalla sezione calabrese del movimento, ha detto Cristallo, respingendo al mittente le scuse e i mazzi di fiori virtuali con cui Trifoli ha tentato di metterci una pezza.

«Le uniche scuse accettabili sarebbero le dimissioni perché ha dimostrato di non essere in grado di assolvere alle sue funzioni da pubblico ufficiale» ha fatto sapere la coordinatrice calabrese delle Sardine. Identica richiesta è arrivata dall’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha portato il caso in parlamento.

Ma Trifoli non ci ha fatto caso, nonostante sia riuscito nel miracolo politico di mettere d’accordo l’opposizione lucaniana e non in un’unanime condanna del suo operato. Ma magari spera che adesso sia il leader della Lega – con cui Cristallo ha avuto più volte a che dire – a dargli manforte.